
Quest'ultimo, in un modo folle e insano, ha un obiettivo particolare da perseguire in questo albo: aiutare Batman a recuperare i criminali fuggiti dall'Arkham Asylum. Allo scopo si dota delle armi degli stessi per affrontarli.
La storia, nella quale Jeph Loeb presenta un riferimento a una delle avventure realizzate a suo tempo col compianto Tim Sale, Scelte, sfida con tanto di rime contro lo Spaventapasseri, vede ai disegni il maestro Bill Sienkiewicz, l'artista statunitense più vicino, sia per tratto sia per composizione della pagina al nostro Sergio Toppi. In particolare colpisce la recitazione del Joker, snello e scattante, che ricorda nelle movenze quello interpretato da Jack Nicholson nel capolavoro di Tim Burton.
Altro passaggio interessante, soprattutto per come viene visualizzato da Sienkiewicz, è l'incubo che vive, anche solo per poco tempo grazie a uno dei tanti antidoti estratti dalla cintura, Batman a causa della tossina dello Spaventapasseri. La scena, che dura una manciata di pagine, si ricollega a una delle paure più profonde di Bruce Wayne: perdere le persone care nonostante tutto l'impegno profuso nei panni del Crociato Incappucciato.

In questo caso colpiscono in particolare i primi piani di Barbara, ritratta con linee precise che rendono chiaro il suo volto, e quello di Gordon, ritratto con linee tratteggiate che scendono verso il basso quasi a voler rendere esplicito al lettore il dolore interiore del commissario.
Arriviamo, così, a metà miniserie con la domanda principale ancora irrisolta: chi si nasconde dietro l'imitatore di Holyday.
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