
Nancy Roman era entrata nel programma supervisionato da Lyman Spitzer, l'astronomo che per primo, nel 1946, avanzò la proposta di mettere in orbita un telescopio spaziale, dopo aver guidato l'Orbiting Solar Observatory, un programma che aveva progettato due telescopi satellitari. Il primo non era riuscito a ottenere grandi risultati, a differenza, invece, del secondo, OAO-2, che quindi divenne la base per l'entusiasmante sviluppo successivo: Hubble, appunto!
E aproposito del suo soprannome, Roman, nei suoi ultimi anni di vita, ebbe a dire:
Mi sento un po' a disagio. Devo ammettere che sento che è un onore e non sono sicura che non sia giustificato. D'altra parte c'erano molte altre persone coinvolte.
Latino? Meglio la matematica!
Nata il 16 maggio del 1925 a Nashville, in Tennessee, da Georgia Frances Smith, insegnante di musica, e Irwin Roman, fisico-matematico, crebbe come una bambina curiosa e l'astronomia era un campo che soddisfaceva particolarmente questa sua curiosità:
La colpa era di mia madre, perché mi portava fuori per mostrarmi le costellazioni, l'aurora boreale e cose del genere. Io ne ero affascinata.Tra il 5.o e il 6.o grado (all'incirca tra l'ultimo anno delle primarie e il primo delle secondarie di primo grado, per dare un riferimento scolastico italiano) insieme con i suoi amici mise in piedi un club di astronomia per studiare le stelle e giusto un anno dopo decise che voleva diventare un'astronoma. Era consapevole del tempo che ci sarebbe voluto, ma comunque, se non ci fosse riuscita, avrebbe intrapreso la carriera di insegnante di fisica o matematica. In ogni caso non ricevette mai alcun incoraggiamento in quei primi anni. Per esempio, nelle scuole superiori, quado andò a chiedere al suo counselor il permesso di sostituire il quinto anno di latino con un secondo anno di algebra, ricevette come risposta:
Quale donna sceglierebbe matematica invece di latino?Il primo vero incoraggiamento arrivò nei primi anni del college, quando il capo del dipartimento di fisica le disse:
Come sai, di solito cerco di dissuadere le donne dallo studiare fisica, ma penso che forse tu potresti farcela.Iniziò ad avvicinarsi in maniera più professionale all'astronomia nel periodo passato presso lo Swarthmore College, dove nonostante gli scarsi incoraggiamenti ricevuti, fu indirizzata presso il dipartimento di astronomia, all'epoca diretto da Peter van de Kamp.
Nel suo secondo anno presso lo Swarthmore, Roman ebbe modo di lavorare presso lo Sproul Observatory, sempre sotto la guida di van de Kamp. Quest'ultimo, dopo la laurea, la incoraggiò a proseguire gli studi presso l'Università di Chicago.
Giunta nel marzo del 1946 per il suo dottorato, chiese la tesi a Otto Struve, George van Biesbroeck, e William Wilson Morgan. Il primo le propose un lavoro teorico, il secondo un progetto di analisi dati, mentre il terzo le propose una tesi osservativa. E scelse quest'ultimo progetto:
Il mio professore di tesi era qualcuno da cui non ricevevo spesso il supporto che mi aspettavo. Per un periodo di sei mesi non mi rivolgeva la parola nemmeno quando lo salutavo nell'atrio. Non voleva avere niente a che fare con me.Nonostante ciò riuscì a conseguire il dottorato nel 1949 con una tesi dal titolo Ursa Major Moving Group .
Osservare le stelle
La mia principale area di ricerca astronomica quando ho iniziato era quella che chiamano classificazione spettrale. Guardando le stelle che diffondono la luce in un arcobaleno, in modo da poter vedere i diversi colori separatamente. Quello che ho iniziato a fare è stato guardare questi spettri, guardare questi arcobaleni e decidere la temperatura e la luminosità delle stelle, e poi stavo cercando di scoprire quanto erano lontane e come si muovevano.Studiando in questo modo le stelle compì diverse scoperte. Innanzitutto osservò che le stelle simili al Sole potevano essere divise in due categorie, in base al contenuto chimico e al moto. Inoltre fornì interessanti osservazioni che legavano il moto di rotazione con il contenuto chimico delle stelle. Fornì anche diverse osservazioni relative alla struttura e alla formazione della Via Lattea.
Mentre lavorava allo Yerkes Observatory dell'Università di Chicago, Roman osservò AG Draconis, scoprendo che il suo spettro di emissione era cambiato rispetto a precedenti osservazioni: in pratica fu un vero e proprio colpo di fortuna, visto che quella stella si trova nello stato osservato dall'astronoma per qualcosa come il 2-3% del tempo.
Inoltre il suo lavoro di classificazione stellare fruttò un catalogo pubblicato nel 1955 sull'Astrophysical Journal Supplement.
Fu nel periodo di lavoro presso il Naval Research Laboratory, dal 1954 al 1959, dove si occupò in particolare di radioastronomia, che si avvicinò all'astronomia spaziale, fornendo consulenza per il Project Vanguard, un programma satellitare.
Sempre in quel periodo la sua fama negli Stati Uniti arrivò alle stelle, in particolare per essere diventata, in piena guerra fredda, la prima civile ad aver attraversato la cortina di ferro per tenere una conferenza sul suo lavoro: era il 1956 quando andò in Armenia, all'epoca facente parte dell'Unione Sovietica, invitata in occasione dell'inaugurazione dell'Osservatorio di Byurakan.
Alla NASA
Dopo aver assistito a una conferenza di Harold Urey; venne avvicinata da Jack Clark che le chiese se poteva essere interessata a lavorare presso la NASA. Da qui iniziò la sua lunga collaborazione con l'agenzia spaziale statunitense, dove giunse nel 1959 come Head of Observational Astronomy, iniziando a occuparsi sin da subito al progetto dell'Orbiting Solar Observatories.
Essere la prima executive woman alla NASA si è rivelato un qualcosa di non così terribile. Sono stata accettata piuttosto velocemente come scienziata nel mio lavoro e gli uomini erano molto cooperativi.Sentivo che gli uomini mi strattavano come una del team senza alcun problema.Come accennato dalla stessa Roman, ha lavorato in diversi campi dell'astronomia osservativa, collaborando anche con il nostro Riccardo Giacconi. Quando fu coinvolta nei progetti sui telescopi spaziali:
(...) quello che ho fatto è stato riunire un gruppo di astronomi provenienti da tutto il paese cercando di rappresentare una varietà di cose che potevamo fare con il telescopio e alcuni ingegneri della NASA e farli sedere insieme e inventare qualcosa che gli ingegneri pensavano avrebbe funzionato e che gli astronomi pensavano avrebbe fatto il loro lavoro.La strada per arrivare all'Hubble, passando prima per il Large Space Telescope, non era solo costellata di ricerca scientifica e costruzione e gestione del gruppo di ricercatori, ma anche di un fitto lavorio politico per sbloccare i fondi per la sua costruzione e messa in orbita.
Le donne nell'astronomia
Nancy Grace Roman ha passato buona parte della sua vita a superare ostacoli e diffidenze dovuti al fatto di voler diventare un'astronoma. E' stata una delle poche donne a essere entrate nella NASA nel periodo iniziale dopo la sua costituzione (Ho iniziato alla NASA nel 1959: aveva sei mesi.) e soprattutto una delle poche donne con un ruolo dirigenziale.Probabilmente fu una delle prime volte in cui si rese conto della differenza salariale rispetto agli uomini: in precedenza, infatti, nonostante la sua fama internazionale, veniva trattata come se avesse ottenuto da poco il PhD, con ovvie conseguenze sul livello stipendiale e sul riconoscimento dell'esperienza professionale. E fu proprio a causa di qeuste considerazioni che riteneva che proprio il differente trattamento salariale tra uomini e donne doveva essere uno dei punti da risolvere nella strada per la parità dei diritti.
Quando, poi, si iniziò a lavorare con gli astronauti, in un discorso presso la Pen State, affermò che presto sarebbero arrivate anche le donne astronaute: era il 1963, ma negli anni successivi, nonostante il ruolo ricoperto, fece ben poco per semplificare il processo, cosa di cui si pentì.
Ci ha lasciato il 25 dicembre del 2018 e la sua eredità verrà proseguita non solo dalle molte donne che ancora oggi lavorano nella NASA, ma anche dal prossimo telescopio spaziale a lei intitolato, il Nancy Grace Roman Space Telescope, che dovrebbe andare in orbita tra ottobre 2026 e maggio 2027.
Gli ingegneri cercano di scoprire come, gli scienziati hanno bisogno di scoprire perché.
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