Stomachion

sabato 26 luglio 2025

L'ultimo Halloween: Sospetti

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Dopo una un po' folle avventura con il Joker co-protagonista, il 6.o numero de L'ultimo Halloween inizia con una scena che in qualche modo prova a risolvere un'anomalia della storia congegnata da Jeph Loeb sin dal Lungo Halloween: Due Facce e il suo rapporto con Gilda Dent.
Sappiamo che in Due Facce la personalità di Harvey Denti è piuttosto diluita e soprattutto si sono perse le tracce della moglie Gilda, indubbiamente uno dei personaggi più interessanti di tutta la saga congegnata dall'esperto sceneggiatore. E le prime cinque pagine dell'albo risolvono in maniera quasi definitiva il problema: per la prima volta, infatti, Due Facce prende le distanze dalla moglie con una vignetta abbastanza significativa in cui le punta la pistola in fronte. Subito dopo, però, Gilda reagisce e salta addosso ad Harvey in una scena, sviluppata da un ottimo Enrico Marini su due pagine, che senza leggere le didascalie e le battute sarebbe perfetta per un film comico o brillante.
In realtà Due Facce, nonostante l'onore della copertina, è solo un personaggio in qualche modo marginale nella vicenda, visto che Batman e Robin, nel corso della loro ricerca dell'imitatore di Holiday, incrociano la strada con Catwoman e Mr. Freeze, anche se alla fine Loeb ci rivela che sono solo una specie di depistaggi, almeno per il lettore, rispetto al vero obiettivo di questo imitatore.
C'è anche spazio per un cameo di Amanda Waller in quello che alla fine risulta il primo incontro tra la protagonista di Absolute Power e il Cavaliere Oscuro.
In tutto questo il nostro Enrico Marini realizza uno degli albi migliori della serie, sicuramente uno dei miei preferiti, dal punto di vista del disegno, subito dopo quelli di Marc Chiarello ed Eduardo Risso. Volendo fare un confronto con altri disegnatori supereroistici, accosterei Marini a Chris Sprouse, sia per il tratto, sia per la pulizia delle composizioni. Inoltre la sua Gilda Dent viene caratterizzata in maniera molto decisa, quasi allo stesso livello dei personaggi femminili di Risso, pur senza la loro tipica carica erotica. In questo senso la scelta di Marini risulta perfetta visto che in questo numero troviamo una Gilsa Dent che tira fuori le unghie, a differenza della caratterizzazione un po' da (finta) pecorella smarrita dei numeri precedenti.
Se a livello di scrittura ci sono stati albi migliori (anche se forse meglio attendere la conclusione prima di trarre sentenze), cosa comunque più che normale con una vicenda investigativa che si sviluppa su più numeri e che cerca di essere il più realistica possibile, è fuori di dubbio che Loeb, ancora una volta, è riuscito a tarare perfettamente la sua sceneggiatura sulle caratteristiche del disegnatore che aveva a disposizione.

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