mercoledì 31 gennaio 2024

Il levriero e il ghepardo

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Notavo che, per uno strano caso del destino, questo gennaio si è all'improvviso ritrovato nella curiosa condizione di chiudersi con lo stesso numero di post dell'anno scorso, il tutto in una situazione in cui, al contrario, pensavo che ciò non sarebbe successo. Così ho pensato di finire il mese con un post leggero che riprende a sua volta un altro post finitomi nella timeline di tumblr. Di fatto è la versione italiana di una specie di favola moderna (per essere buoni, ovviamente) in cui un ghepardo si rifiuta di gareggiare contro una muta di levrieri su chi è più veloce. La morale della favola si sintetizza nella frase con cui si conclude:

martedì 30 gennaio 2024

Africa fantascientifica: Binti

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Per festeggiare i 70 anni di Urania, Mondadori in associazione con Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, ha dato alle stampe nel corso del 2023 una serie di romanzi pubblicati in precedenza proprio su Urania. Nonostante mi aspettassi una selezione più centrata sui classici, quest'ultima ha spaziato alla fine anche su romanzi più moderni come Binti e Ritorno a casa, pubblicati su un unico volume, vista la loro brevità.
Fino a ora, ad ogni modo, questo è stato il primo e unico volume della serie. Ad attirarmi è stata innanzitutto la novità della scrittrice. Nnedi Okorafor è infatti un'autrice nigeriana nata negli Stati Uniti e, come ben si comprende leggendo il volume, risulta al tempo stesso legata alle tradizioni della sua terra d'origine e allo spirito di innovazione rappresentato da quella d'adozione. La protagonista, infatti, la giovane Binti, è una ragazza molto brava in matematica che, di nascosto dalla sua famiglia molto tradizionalista, viene selezionata come studentessa presso la Oomza University, una prestigiosa università di un pianeta lontano.

lunedì 29 gennaio 2024

Ritratti: Mary Cartwright

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Mary Cartwright
Quando ero bambino una delle mie materie preferite era la storia. Riuscivo a ricordare, a volte con grande precisione rispetto agli appunti che prendevo, i fatti storici. Mi veniva molto difficile convincere le persone che non imparavo nulla a memoria: mi bastava una semplice scrittura, o lettura, per ricordare tutti quei fatti. Le date, invece, erano tutt'altra faccenda. Il problema era che all'epoca non avevo sviluppato alcun sistema semplice per memorizzarle (e se vogliamo neanche oggi: semplicemente se una data o una sequenza di numeri la trovo interessante, cerco i collegamenti matematici che mi consentono di ricordarla con poco sforzo). La matematica, invece, mi veniva abbastanza naturale, oltre a incuriosirmi forse più della storia: pensate, per esempio, che alle scuole medie l'insegnante di matematica ci diede dei problemi di geometria senza rendersi conto che per risolverli serviva il teorema di Pitagora, che non ci aveva ancora spiegato. Ci sbattei così tanto la testa fino a che mi resi conto della mancanza, e tutto felice mi studiai il teorema e risolsi i problemi!
Forse è un po' per tutto questo che mi ritrovo nella Mary Cartwright bambina. Nata il 17 dicembre del 1900 ad Aynho, nel Northamptonshire, era la terza di cinque figli e la sua materia preferita era, guarda un po', la storia, e questo nonostante trovasse difficile (o forse dovremmo dire noioso) imparare a memoria una gran quantità di liste di fatti: sono convinto che, invece, amasse vedere i collegamenti tra questi fatti. D'altra parte era anche brava in matematica e proprio nell'ultimo anno di scuola venne incoraggiata a proseguire gli studi in questa materia, che, si rese conto Mary, aveva il vantaggio di non dover imparare nessun elenco!
Così, nell'ottobre del 1919 entrò al St Hugh's College di Oxford per studiare matematica.

domenica 28 gennaio 2024

Topolino #3557: Brividi nella neve

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E' la storia d'apertura del #3557 a meritare anche l'apertura di questo (spero) breve articolo. Rumori nel silenzio presenta, infatti, un vero e proprio thriller ad alta tensione, una storia che è quasi un horror, proprio come molti classici del genere. Pietro Zemelo porta Pippo e Topolino in una sperduta località montana immersa nella neve. Qui, grazie a un'improvvisa bufera di neve, costringe i due amici a separarsi, Pippo nel paesotto ospitato dalla padrona dello chalet che i due anno affittato per una settimana, e Topolino bloccato proprio in quello chalet sulle rive di un lago ghiacciato. Il tutto viene poi mescolato con la diffidenza dei locali alimentata da un misterioso ladro che si aggira per il paese.
Non è, però, certo la risoluzione di quest'ultimo mistero il vero motore della storia, bensì l'atmosfera cupa in cui Topolino si trova costretto a vivere per un paio di giorni, all'interno di una casa scricchiolante e piena di spifferi. E' quasi una storia di casa stregata, se consideriamo che Topolino recupera la sua freddezza proprio allontanandosi dalla stessa, ma come detto all'inizio siamo di fronte a un thriller.

sabato 27 gennaio 2024

venerdì 26 gennaio 2024

Il tram Carrelli 1928

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A dispetto della c maiuscola, il tram Carrelli non venne progettato da un ingegnere di nome Carrelli, ma da Giovanni Cuccoli, che nel 1927, dopo un viaggio a Cleveland per vedere e toccare (letteralmente, visto che se ne tornò a Milano con alcuni componenti elettrici) il tram progettato da Peter Witt, progettò un tram che si poggiava sopra due carrelli. Da cui, appunto, il nome.
Il primo prototipo, immatricolato con il numero 1501, venne realizzato nel 1927, mentre il secondo, il 1502, risale all'anno successivo, quando inizia effettivamente a entrare in esercizio tra le vie milanesi. La novità, che sfruttava ovviamente l'energia elettrica che era arrivata in Italia relativamente da poco, il 1883 con la prima centrale elettrica, costruita proprio a Milano in via Santa Radegonda, si fece anche un piccolo viaggietto prima in Europa. Questi tram, infatti, con le opportune modifiche legate alle particolarità delle reti locali, sono state in servizio per periodi di tempo più o meno limitati in città come Bruxelles (1932), Madrid (1935), Francoforte (1929). Qui, però, non fece un serivizio pubblico vero e proprio ma venne utilizzata per la durata del congresso dell'Unione Internazionale delle Ferrovie Locali e Tranvie. Il più grande successo del tram Carrelli, però, è San Francisco, dove è entrato in servizio nel 1983.

giovedì 25 gennaio 2024

L'archeologa col vestito di seta

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C'era una volta un vestito di seta, uno di quelli pieni di pieghe che si portavano a fine Ottocento, negli Stati Uniti, che magari qualcuno potrebbe aver visto in qualche film o serie televisiva d'epoca. La sua storia prima del 2013 è abbastanza ignota, fatto sta che in quell'anno finì nella collezione di Sara Rivers Cofield, archeologa, che esaminandone le tasche, ritrovò un foglietto con una serie di appunti contenenti parole apparentemente scritte un po' a caso. Il foglietto, da quel momento in poi, assurse alle attenzioni dei crittografi come uno dei cifrari più difficili da risolvere di tutti i tempi. E, per essere un cifrario così irrisolvibile, ci sono voluti alla fine 10 anni per trovare una soluzione, visto che nel luglio del 2023 (data di pubblicazione online) su Cryptologia è apparso un articolo a firma di Wayne Chan con la soluzione del Silk Dress cryptogram.

mercoledì 24 gennaio 2024

Storia di una panzanella e del gatto che se la mangiò

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Ho da diverso tempo in bozza un paio di articoli dedicati agli algoritmi di intelligenza artificiale, usualmente detti intelligenze artificiali, che vanno tanto in voga in questo periodo (sia queste intelligenze artificiali, sia gli articoli, ovviamente!). Quello che vi presento qui è il primo, e prende le mosse da un esperimento che Marco Castellani ha condotto con ChatGPT e con Bard, e su cui basò un articolo della sua rubrica poetica per EduINAF. Visto che nei giorni di uscita dell'articolo mi ero portato come pranzo una panzanella, ho provato a chiedere a Bard di Google di scrivere una storia su una panzanella e sul gatto che se la mangiò. Il buon Bard mi ha prodotto tre risultati differenti, che vado a presentarvi in ordine cronologico. Il primo, che è anche il mio preferito, l'ho editato in varie parti per eliminare alcune fastidiose ripetizioni, aggiungere qualche a capo e sistemare un po' la coerenza interna:
C'era una volta un gatto di nome Micio che viveva in una piccola casa di campagna con la sua padrona, una vecchietta gentile e premurosa. Micio era un gatto molto felice, amava giocare con la sua padrona e amava mangiare.
Un giorno la padrona di Micio preparò la panzanella, un piatto di pane raffermo condito con pomodori, cetrioli, cipolla e basilico. La panzanella era deliziosa, e la padrona di Micio ne mangiò un bel pezzo. Quando la vecchina ebbe finito di mangiare, mise ciò che restava della panzanella in frigo per il giorno dopo.
Micio aveva visto la padrona mangiare la panzanella, e ne aveva l'acquolina in bocca. La notte, quando la sua padrona si era addormentata, Micio si avvicinò al frigo e aprì la porta. Annusò la panzanella, e ne fu ancora più deliziato. Micio, allora, assaggiò un po' di quella panzanella: era deliziosa, e così ne mangiò ancora un altro po'. Alla fine Micio mangiò tutta la panzanella, e poi tornò a dormire.
Il giorno dopo, quando la padrona di Micio si svegliò, andò in frigo per prendere la panzanella. Ma la panzanella non c'era più. La padrona di Micio si arrabbiò molto, e chiamò il suo gatto. Micio arrivò dalla padrona, e la padrona gli chiese: "Dove hai messo la panzanella?" Micio non rispose, ma la padrona vide che aveva la bocca sporca di pomodoro. La padrona di Micio capì che aveva mangiato la panzanella, e si arrabbiò ancora di più. Così, per punizione, lo mandò fuori casa, e Micio rimase solo per tutto il giorno.
Il gatto era triste, ma la sera la padrona si pentì di averlo cacciato fuori di casa. La vecchina andò a prendere Micio, che così tornò a casa. La padrona diede a Micio un bel piatto di panzanella, che mangiò con gusto.
Micio e la sua padrona vissero felici e contenti.

martedì 23 gennaio 2024

Finché il terrore non vi abbandoni

Una piccola sequenza di recensioni dedicate a tre libriccini di AbEditore dedicati alla letteratura del terrore.
Finché morte non vi separi
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I libri di AbEditore sono molto ben curati, sia nella qualità della carta, sia nel comparto estetico. In questo senso è particolarmente ben costruito il volumetto Finché morte non vi separi, una raccolta di racconti che oscillano tra l'horror, il gotico e il noir ma con un unico denominatore comune: un rapporto d'amore che fa da filo rosso a ogni racconto.
La raccolta si apre con Il promesso sposo di Washington Irving, che più che nel genere horror ricade sul gotico ma, soprattutto, sull'umoristico. Il monte delle anime di Gustavo Adolfo Becquer presenta, invece, una classica femme fatale e una trappola per il suo spasimante degna di un racconto horror classico. Vera di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam oscilla tra il racconto psicologico e la tipica ghost story. Con Allez di Aleksandr Ivanivic Kuprin e La tromba di Rubly di Antonio Ghislanzoni ricadiamo in due tipici racconti antesignani del noir. Una raccolta interessante che presenta alcuni begli esempi di racconti incentrati su rapporti d'amore non esattamente normali!

lunedì 22 gennaio 2024

Rompicapi di Alice: Storia di un uovo e di un turco

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L'Humpty Dumpty di Tenniel
Probabilmente fu per via del riferimento iniziale a un romanzo di fantascienza, che alla fine optai per non inserire all'interno della serie dei Rompicapi di Alice l'articolo dedicato agli Automi scrivani. In effetti nei carteggi relativi a Lewis Carroll si ritrova una lettera del 1898 di Walter Lindsay, di Philadelphia, che scrive a Carroll a proposito di un Humpty Dumpty meccanico.
Quasti altri non è che un grosso uovo antropomorfo seduto sopra un alto muro protagonista di una delle filastrocche di Mamma Oca, personaggio risalente almeno al 1660, anno in cui si ritrova il primo riferimento letterario in uno scritto di Jean Loret. La prima filastrocca riferita al personaggio di Humpty Dumpty risale, invece, al 1797 nel Juvenile Amusements di Samuel Arnold:
Humpty Dumpty sat on a wall,
Humpty Dumpty had a great fall.
Four-score Men and Four-score more,
Could not make Humpty Dumpty where he was before.
Venne successivamente inglobato nelle già citate filastrocche di Mamma Oca appena sei anni più tardi, nel 1803. Bisogna, poi, attendere una settantina di anni, e un almeno un altro paio di filastrocche a lui dedicate, per vederlo comparire nel seguito del Paese delle Meraviglie, ovvero qeull'Attraverso lo specchio del 1871 che, come abbiamo visto, era basato su un'ipotetica partita a scacchi.
La data di uscita del romanzo è, probabilmente, significativa per spiegare come mai uno dei più famosi automi dell'epoca non venne inserito all'interno del romanzo. Mi riferisco al Turco, automa scacchistico costruito da Wolfgang von Kempelen su commissione dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria.

domenica 21 gennaio 2024

Topolino #3556: Omaggio a Praga

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Le storie con cui è, almeno personalmente, stato evidente il talento un po' barocco e un po' gotico di Fabio Celoni uscirono fondamentalmente in sequenza: Torna a casa Paperino, su testi di Fabio Michelini, uscita sul Topolino #2084, e Soul Papers, su testi di Nino Russo, pubblicata sul #2091. Se consideriamo che dal suo esordio con I 3 perocellini e la fata nel bosco, sempre di Michelini, uscita sul #1871, il suo tratto si è modificato molto poco, esordiendo sin da subito come uno dei disegnatori più personali del panorama disneyano, di fatto Celoni da qul momento in poi ha semplicemente raffinato la composizione della pagina, la recitazione dei personaggi e la ricerca delle atmosfere più congeniali proprio al suo tratto. Atmosfere che, in un certo senso, Michelini aveva fatto emergere benissimo proprio con Torna a casa Paperino e la nebbiosa scena posta nelle pagine finali di quella storia.
Inizio la recensione dell'ultimo numero di Topolino con questo tuffo nel passato perché Le nebbie di Meyrink, nuovo episodio de L'ora del terrore di Lord Hatequack (lo so che il titolo della serie è un altro, ma passatemi questa variazione!) di fatto riporta Celoni proprio a quella storia d'esordio, che in effetti sembra "tagliata" da Marco Nucci proprio sul suo stile di disegno.

venerdì 19 gennaio 2024

Defrog o di quando modificavo i videogiochi

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Ho scoperto i videoiogiochi di Ben James su itch.io grazie a Le Alternative e in particolare a un videogioco non più disponibile, Maze Mania. In effetti il codice sorgente è ancora presenbte su github, ma non su itch.io. Ha, però, poca importanza, perché cercando sulla sua pagina autore presente su questa interessante e meritoria piattaforma sono incappato in un gioco che mi ha riportato indietro di qualcosa come trent'anni (come sono vecchio!): Defrog.
Il videogioco in questione è una versione del classico gioco Frogger in cui devi far attraversare a una ranocchia prima una strada trafficata e poi un fiume, in questo caso sfruttando ninfee o tronchi d'albero, per giungere la sicurezza della riva opposta, dove puoi inserire la ranocchia in una delle cinque nicchie presenti. Giocai a Frogger in una sua versione sviluppata in BASIC, un linguaggio di programmazione di tipo listato: le istruzioni da dare al computer vengono inserite come una lista; ciascuna istruzione è identificata da un numero di riga e il computer le esegue in ordine, salvo ovviamente particolari istruzioni che basate sui classici if e while e altre istruzioni similari fa cambiare riga in funzione di ciò che avviene all'interno dell'ambiente del programma.

giovedì 18 gennaio 2024

Anello di congiunzione m-astro-dontico

Siamo nella costellazione della Colomba, una piccola costellazione dell'emisfero nord posta a sud della Lepre e del Cane Maggiore. Il nome a questo gruppo di stelle, già descritto da Arato da Soli nel suo poema Phainomena, gli venne assegnato da Petrus Plancius. Tra i pochi oggetti del profondo cielo presenti nella sua area, puntiamo il nostro obiettivo verso l'ammasso globulare NGC 1851. In pratica un ammasso globulare è un insieme di stelle distribuite secondo una simmetria sferica, particolarmente dense al centro dove la gravità risulta più intensa. In particolare a puntare i suoi obiettivi verso NGC 1851 ci ha pensato il radio telescopio MeerKAT, nel Parco Nazionale di Meerkat in Sud Africa.
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NGC 1851 immortalato dal telescopio Hubble - via commons

mercoledì 17 gennaio 2024

Memorie di un cuoco d'astronave

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Uno degli aspetti più trascurati nella narrativa di fantascienza è il problema su come nutrirsi nel corso dei viaggi spaziali. Generalmente ce la si sbriga con una soluzione molto simile a quella proposta in Star Trek: una macchina che produce, senza specificare come, il cibo su richiesta dei viaggiatori spaziali. Massimo Mongai, invece, affronta il problema da un punto di vista completamente diverso, per certi versi più realistico e umano. E così eccoci servito Memorie di un cuoco d'astronave, un romanzo rapido nella lettura, divertente e irriverente, dove lo scrittore immagina un futuro decisamente molto interessante.
Per la struttura proposta, Memorie ricorda la Guida galattica di Douglas Adams, ma per altri aspetti ricorda molto di più le avventure di Valerian e Laureline di Pierre Christin e Jean-Claude Mézières, con cui condivide uno spirito critico non tanto sul genere narrativo della fantascienza, quanto sulla società, ovviamente vestito da toni ironici abbastanza simili.
Il primo elemento che colpisce è, indubbiamente, le motivazioni che hanno permesso alla Terra di entrare dentro una specie di alleanza galattica che solo in prima battuta ricorda i Pianeti Uniti di Star Trek: gli affari.

domenica 14 gennaio 2024

Topolino #3555: Corsari in cerca di pirati

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Annunciata da una splendida copertina di Andrea Freccero per i colori di Andrea Cagol, arriva in partura di numero la storia che narra le origini marinaresche di Malcolm De' Paperoni, che esordì nel 1956 sulle pagine de Il tesoro della regina di Carl Barks. Dopo di allora venne utilizzato, escludendo le apparizioni nei quadri, in altre tre occasioni: Il nuovo proprietario del castello De' Paperoni, quinto episodio della $aga di Don Rosa; Il mostro di Dismal Downs di Maya Astrup e Massimo Fecchi, dove il personaggio compare come fantasma, proprio come nella storia di Rosa; e ne La corona dei desideri di Vito Stabile e Alessandro Perina. Ed è proprio Stabile, questa volta affiancato da Mario Ferracina, a riportare Malcolm sulle pagine di Topolino, ma non con un qualche espediente narrativo particolare, come avvenuto in tutte le precedenti apparizioni, ma con un approccio identico a quello che è stato adottato per Cornelius Coot: una storia ambientata nel suo passato.
In particolare Il corsario, storia in due tempi, racconta di come Malcolm coltivi il sogno di viaggiare per mare andando contro le imposizioni dei suoi genitori, che vorrebbero che lui si facesse carico della locanda di famiglia. Il richiamo del mare, però, diventa irresistibile quando il corsaro Greenbottle arruola marinai per una missione particolare: trovare la fantomatica isola di Libertulla e intraprendere con essa degli scambi commerciali.
Non deve stupire il lettore che Malcolm si arruoli su una nave corsara. Di fatto i corsari erano pirati autorizzati,tramite la famosa "lettera di corsa", ad assalire le navi mercantili di nazioni nemiche con l'obbligo di consegnare parte del bottino al governo. In pratica i corsari compivano tutte quelle azioni che le flotte nazionali non potevano compiere senza rischiare un incidente diplomatico.

sabato 13 gennaio 2024

Il grande terrore

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Poco prima delle vacanze, facendo un giro in libreria, nella sezione manga mi inbatto in Grand Terror, volume di Kanako Inuki uscito nella collana di grande formato Showcase di Dynit Manga. Essendo una raccolta di racconti, sei per la precisione, selezionati dalla stessa autrice, che arriva per la prima volta in Italia nonostante la vasta produzione in Giappone, ed essendo la tematica dei racconti quella dell'horror, del terrore e del gotico, ho deciso di acquistare la raccolta, che alla fine ha incontrato effettivamente i miei gusti. Le storie possono essere, effettivamente, classificate molto più nel gotico che non nell'horror vero e proprio, con alcuni spunti che le farebbero accostare alla serie Ai confini della realtà, però in effetti sembrano avere un elemento comune, ora più esplicito ora un po' sottotraccia, come quello della diversità, tema che come sappiamo è caro anche a un altro maestro del genere, Hideshi Hino. Il tutto, però, è anche intrecciato con altri temi interessanti, come il rapporto con la famiglia, i dilemmi della crescita (che nel caso di un racconto particolare vengono ribaltati in una insana fretta di crescere e vivere il più velocemente possibile tutte le esperienze), il rapporto con gli altri (in particolare con l'amore). Se proprio vogliamo trovare un difetto alla raccolta è che è la prima opera dell'autrice, e quindi ci fornisce degli sporazzi delle sue molte serie, lasciando così nel lettore la speranza che questo sia solo l'antipasto per il suo arrivo in Italia.

venerdì 12 gennaio 2024

Il senso della nostra specie

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Una tempesta di sabbia in Texas, aprile 1935 - via commons
Drink the wine of love and lust
Before it all turns to dust
Forever is the two of us
Questi sono i tre versi conclusivi di Still Waiting degli Everybody Loves An Outlaw, una country-blues band costituita da Bonnie e Taylor Sims che più o meno sin dal 2006 sono un duo country. In effetti come ELAO dovrebbero essere attivi dal 2020, anno in cui la loro I see red divenne virale. Ma veniamo al perché, come suggerisce il titolo del post, questi tre versi sono emblematici della nostra specie. Se non è chiaro vi servo facile facile la loro traduzione:
Bere il vino dell'amore e della lussuria prima che tutto si tramuti in polvere, per sempre noi due
O detta in altri termini, consumare tutto prima della fine.

giovedì 11 gennaio 2024

Gli sfogliatopi: Topolino #1370 e il volumone celebrativo di Topolino #3000

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Ricordate il nono episodio di Collezione Disney? In quell'occasione vi avevo parlato del Topolino #1370, un numero mai uscito, e del volumone della Biblioteca del Papersera dedicato al Topolino #3000. Il materiale che avevo a disposizione relativamente ai due volumi realizzati dall'Associazione Papersera era tali per cui avevo in animo di realizzare due veri e propri sfogliatopi completi, uno per ciascuno. Ed eccoveli qui uno dietro l'altro:

lunedì 8 gennaio 2024

Topolino #3554: Di macchine del tempo, ma non solo!

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Vista l'uscita del video di Alain, ho aggiornato la descrizione del video dedicato all'articolo uscito su questo numero di Topolino ancora in edicola aggiungendo il suo video, ma anche un altro video di Fumetto Online che dedica una porzione non trascurabile del suo video all'articolo suddetto, quello che Francesca Agrati ha dedicato alla mostra INAF Macchine del termpo. Anche se il video l'ho inserito in un post precedentemente uscito sul Cappellaio Matto, mi fa piacere incorporarlo anche qui:

sabato 6 gennaio 2024

La donna delle nevi: brividi nipponici

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Non è un inverno particolarmente rigido quello che stiamo sperimentando, ma nonostante questo resta comunque la stagione migliore per leggere racconti del brivido, come quelli raccolti ne La donna delle nevi e altri racconti del terrore, una interessante raccolta di storie popolari di genere giapponesi realizzate in versione a fumetti da Hideshi Hino e per lo più basate sul lavoro di raccolta e reinterpretazione di Lafcaido Hearn, giornalista irlandese nato in Grecia e naturalizzatosi giapponese.
I racconti più evocativi sono indubbiamente quello iniziale, che da il titolo alla raccolta, e quello finale, Taro delle nevi, anche grazie all'ambientazione invernale e innevata. Sono anche ricchi di soluzioni grafiche interessanti che riescono a dare da una parte poesia (la parte colorata è acquarellata) e dall'altro orrore, grazie a inchiostrazioni particolarmente ricche di neri. Per contro I morti tra la nebbia colpiscono per l'essenzialità dell'ambientazione, praticamente assente: sia i "fantasmi" sia il protagonista si muovono per lo più in vignette completamente bianche, consegnando al lettore un ambiente asettico e straniante, proprio come una nebbia fitta.

mercoledì 3 gennaio 2024

Un buon anno con il Millennium Bug!

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A differenza di quanto ho scritto ieri, alla fine ho deciso di dedicare un post apposito al video di buon anno, arrivato puntualmente in ritardo con quanto avevo programmato. Nel frattempo cercherò di chiudere il prima possibile il video dedicato al Topolino #3554: ho un incentivo particolare, visto che sono citato sulle sue pagine!
Nell'attesa vi lascio al video di buon 2024!

martedì 2 gennaio 2024

Topolino #3553: L'ultimo numero del 2023

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La pigrizia di questo periodo di festa mi ha fatto rinviare l'articolo sull'ultimo numero del 2023 di Topolino. Nell'idea originale volevo abbinare anche un video di "buon anno", ma per la pigrizia di cui sopra il suo montaggio è, al momento in cui scrivo, fermo all'incirca a metà. Così, per ovviare alla pigrizia e uscire prima del prossimo Topo, mi sto adattando a scrivere dal tablet. Per cui mi scuso per gli errori di battitura e delle imperfezioni nella formattazione, che saranno sistemate dopo la sua prima pubblicazione (e magari ci aggiungo anche il video...).
La prima cosa da rilevare è che un numero di chiusura che vuole celebrare il nuovo anno, semplicemente lo fa solo con il Che aria tira di Silvia Ziche: forse un po' poco, direi...
A livello di storie la piu' sorprendente è Orazio e il flagello Curiazio. Disegnata dal sempre ottimo Lucio Leoni, è perfettamente ritagliata sul suo stile da Francesco Vacca, che dimostra di essere abile anche con foliazioni relativamente limitate. Inoltre con il nome assegnato al cugino di Orazio, mostra la sua passione in particolare per la storia romana.