Dick è, per stessa ammissione di Gibson, un nume tutelare del cyberpunk, e questo romanzo sembra una sorta di "origini segrete" delle Pecore elettriche. Il romanzo viaggia su due binari espliciti ma al tempo stesso non troppo distanti: da una parte la classica domanda, che tra l'altro si pone anche Tezuka in Astro Boy, su quanto possa essere umana una intelligenza artificiale come quella di un androide (molto interessante la creazione del suo cervello, programmato utilizzando tutte le informazioni a disposizione sul personaggio che si è deciso di riprodurre), dall'altra un più profondo viaggio nella psiche umana e in particolare nel mondo della follia e della malattia mentale, come conferma lo stesso Dick nel saggio pubblicato in appendice al romanzo.
I due protagonisti principali, un uomo e una donna, come spesso avviene nei romanzi dello scrittore statunitense, sono una rappresentazione di Dick stesso e di una delle sue molte donne: come coppia sono infatti legati dalla follia, per l'uomo uno stato mentale in divenire, che alla fine del romanzo viene anche messo in dubbio, suggerendo che egli sia impazzito per un qualche oscuro motivo (forse l'amore?), per la donna, una ragazzina che potrebbe essere figlia dell'uomo, una condizione con la quale convivere per tutta la vita, una malattia che porta a volte a entrare in clinica, a volte a uscire. Ciò che poi è forse ancora più interessante è come il rapporto tra la giovane e il mondo esterno è soprattutto di enorme distacco, un atteggiamento non molto differente da quello utilizzato da Moore per descrivere il Dr. Manhattan o Ozymandias in Watchmen, quasi a suggerire che solo con la follia si riesce ad ottenere una visione lucida, precisa e distaccata della realtà, che poi era l'obiettivo non dichiarato ma abbastanza esplicito del romanzo: trovare un modo per potersi rapportare con il mondo. Per contro Le tre stimmate di Palmer Eldritch è un romanzo che realmente anticipa il cyberpunk: il protagonista, infatti, dopo essersi perso nello spazio, torna sulla Terra e si scopre ha acquisito tre impianti meccanici, che di fatto lo rendono un cyborg. Questi elementi da soli non sarebbero per nulla sufficienti per avvicinare Le tre stimmate al genere fondato da Gibbons e Sterling: il romanzo, infatti, racconta dell'alienazione umana, un punto fondamentale nel cyberpunk, di allucinazioni e di una sfida per salvare la Terra. Se l'ultimo elemento è abbastanza universale, l'alienazione è invece una cifra stilistica del cyberpunk, declinata in vari modi tutti legati alla tecnologia, mentre ne Le tre stimmate è connessa con un gioco diffuso tra i coloni spaziali per permettere loro di socializzare, ma che a conti fatti sembra alienarli ancora di più.
Anche in questo caso il romanzo cerca di trovare risposta alla domanda su cosa sia l'essenza degli esseri umani. Per supportare l'idea, mi faccio aiutare da Steve Mizrach, che scrive:
Palmer Eldritch non perde la sua umanità a causa degli impianti artificiali (le "stimmate") o perché viene consumato da un fungo intelligente dal sistema Prox. Invece Dick suggerisce che la sua umanità è andata perduta quando alla fine ha perso anche la sua compassione, che poi è il motivo per cui Leo Bulero trionfa contro di lui. Dick non ha mai negato la possibilità che le macchine possano conoscere la gentilezza, e Deckard stesso arriva a questa conclusione ne Le pecore.Tra l'altro quest'ultimo concetto è perfettamente espresso proprio dal Lincoln androide, che resta ad ascoltare i lamenti amorosi di Louis Rosen, il suo costruttore, mentre Pris Rock, che diventerà amante di Rosen, ne sembra completamente priva, risultando alla fine meno umana degli androidi.
In questo senso Palmer Eldritch è una sintesi perfetta dell'androide e di Pris, un passaggio da uno stato di umanità a uno di inumanità, un'idea che, in ultima analisi, è fondamentale anche nel cyberpunk: non a caso in Neuromante l'intelligenza artificiale che muove le fila del romanzo è, in un certo senso, proprio alla ricerca della propria umanità, circondata da personaggi al limite dell'alienazione che, al contrario, sembra che questa umanità la stiano perdendo.
Le immagini presenti nel post sono le illustrazioni complete realizzate da Antonello Silverini (blog, non aggiornatissimo, però) per la copertina dei due libri (ne ha parlato anche io9) nell'edizione della Fanucci (Le tre stimmate sono anche uscite per Sellerio)
Su entrambi potete leggere le recensioni uscite su fantascienza.com: quella di Stefano Di Paolo per L'androide Abramo Lincoln e quella di Pino Cottogni per Le tre stimmate di Palmer Eldritch
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