Fino a ora, ad ogni modo, questo è stato il primo e unico volume della serie. Ad attirarmi è stata innanzitutto la novità della scrittrice. Nnedi Okorafor è infatti un'autrice nigeriana nata negli Stati Uniti e, come ben si comprende leggendo il volume, risulta al tempo stesso legata alle tradizioni della sua terra d'origine e allo spirito di innovazione rappresentato da quella d'adozione. La protagonista, infatti, la giovane Binti, è una ragazza molto brava in matematica che, di nascosto dalla sua famiglia molto tradizionalista, viene selezionata come studentessa presso la Oomza University, una prestigiosa università di un pianeta lontano.
Nel primo romanzo, dunque, assistiamo alla partenza, o alla fuga dalla sua famiglia, di Binti e al suo ritrovarsi in mezzo a una situazione più grande di lei, una guerra intergalattica tra il genere umano, o per meglio dire una sua particolare etnia, peraltro una di quelle che tiranneggia l'etnia Himbi di Binti, e un popolo di meduse spaziali. Nel secondo romanzo, invece, Binti rientra a casa, spinta dalla malinconia nei confronti della sua famiglia e da alcuni elementi della tradizione del suo popolo cui è ancora parzialmente legata. Alla fine, tra una famiglia che non tutta riesce a comprendere le sue motivazioni, e per questo arriva quasi a ostracizzarla, e un segreto familiare che scopre solo dopo il suo ritorno, Binti, che nel frattempo ha anche stretto un forte legame con la razza di meduse spaziali, scopre nel finale del volume che il suo ruolo è ben più importante di quel che avrebbe potuto intuire fino a quel momento. Rimandando il tutto al terzo romanzo della serie, che ovviamente non era inserito all'interno del volume uscito per Urania: 70 anni di futuro. Chissà se mai riuscirò a leggere il seguito?
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