Matsui, infatti, cerca di capire meglio la situazione della centrale gestita dalla TEPCO usando un po' di calcolini teorici e confrontandoli con i dati ufficiali dell'azienda energetica nipponica. Possiamo, quindi, considerarlo il primo studio fatto sui pochi dati a disposizione.
La base teorica del lavoro è la formula sul decadimento radiativo: N(t) = N_0 e^{-\lambda t}
Per calcolare l'equazione si parte dalla legge sperimentale \frac{\text d N (t)}{\text d t} = - N(t) \lambda
Dopo aver integrato, e utilizzando la condizione \lambda_I (t_f - t_i) \gg 1 (che vuol direche il tempo di lavoro del reattore è più lungo del tempo di vita media dell'I-131, che èdi 8 giorni circa), Matsui trova: N_I (t) \simeq \frac{f_I N_0}{\lambda_I} e^{-\lambda_I (t-t_f)}
Si possono, così, calcolare i tassi di decadimento \Gamma_X = -\frac{\text d N_X (t)}{\text d t}
Rapporto tra la radioattività di I-131 e Cs-137 rispetto al numero di giorni a partire dal terremoto (11 marzo 2011). La linea blu continua (\Delta t = 12 months) e la linea blu tratteggiata (\Delta t = 7 months) sono le curve teoriche basate sulla formula del rapporto; i puntini blu sono i rapporti misurati a partire dai campioni di acqua presi nella postazione di monitoraggio meridionale. I punti rossi sono i dati dei campioni d'acqua della vasca di raffreddamento dell'unità 4.
E' lo stesso grafico della figura precedente, che ora include i dati dai campioni d'acqua presi vicino alle unità 1 (verde), unità 2 (grigio), unità 3 (ciano), unità 4 (rosa). Due ulteriori curve teoriche sono mostrate come guida; sono state calcolate utilizzando il rapporto con \Delta t = 3 months (verde tratteggiata) e il rapporto-bis con t′_f = t_X (linea rossa) che fornisce così un limite superiore nell'ipotesi in cui la fissione si sia conclusa nel giorno X.
Dal primo grafico possiamo concludere che i dati sono in miglior accordo con un \Delta t di 1 anno; dal secondo grafico, invece, si deduce la presenza di alcune importanti anomalie nelle unità 2 e 4.
Riguardo l'unità 4:
Se i dati sono corretti, [il risultato] dovrebbe implicare che una parte dei prodotti di fissione trovati nella vasca di raffreddamento dell'unità 4 sono stati prodotti da reazioni nucleari che sono avvenute al tempo t_X o più tardi. Una possibile spiegazione potrebbe essere la contaminazione dal fallout dei prodotti di fissione generata nelle vicinanze del reattore. Un'altra possibile spiegazione potrebbe essere che una reazione nucleare a catena è stata riattivata all'interno del carburante nel sistema di raffreddamento dell'unità 4 per un certo periodo.E riguardo l'unità 2:
Se non ci fosse alcun forte effetto di filtraggio chimico nell'acqua contaminata dal reattore, sarebbe difficile comprendere l'anomalia osservata vicino all'unità 2 senza assumere che una quantità significativa di prodotti di fissione sono stati prodotti almeno 10-15 giorni dopo il giorno X.In conclusione:
(...) alcuni di questi prodotti di fissione sono prodotti da reazioni nucleari a catena riattivate dopo il terremoto.E', però, molto importante ricordare le ipotesi del lavoro:
- Seguendo Libby, Anderson e Arnold, il rapporto di Matsui dovrebbe diminuire nel tempo dopo la conclusione del processo di fissione nucleare e quindi potrebbe essere utilizzato per misurare l'età dei prodotti di fissione, allo stesso modo del metodo di datazione del carbonio che usa il rapporto tra C-14 e C-12. Ci sono, però, due problemi: il rapporto misurato dipende da quello che è accaduto durante la reazione nucleare controllata; gli effetti delle diverse proprietà chimiche di iodio e cesio.
- Matsui ha assunto che la solubilità di iodio e cesio in acqua non è notevolmente modificata dall'acido borico, che è stato aggiunto all'acqua per sopprimere le reazioni nucleari a catena.
- La quantità totale di radioattività di I-131 contenuta nella vasca di raffreddamento dell'unità 4, che normalmente contiene circa 1500 tonnellate di acqua, può essere stimata come 220×1.5×109 = 3.3×1011 Bq che è piccola rispetto alla radioattività dei prodotti di fissione freschi contenuti nel reattore nucleare, che è dell'ordine di 1018 Bq.
(via Nature blog)
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