Stomachion

giovedì 5 maggio 2022

Il bastone del drago

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In uno dei tanti banchetti di libri usati ho recuperato una serie di romanzi Urania e Urania fantasy che mi sembravano particolarmente interessanti. Tra questi uno dei primi che ho affrontato è Il bastone del drago di Peter Morwood, che racconta la storia di un giovane principe, Aldric Talvin, la cui famiglia viene quasi completamente trucidata da un mago. La strage, però, è solo il primo passo verso un piano più complesso di conquista del mondo da parte del mago stesso, aiutato da un ancor più potente mago malvagio, Kalarr cu Ruruc, richiamato dalla morte dal primo.
A dare una mano ad Aldric c'è Gemmel Erekren, anch'egli mago, avversario di Kalarr, che manda il suo giovane protetto a recuperare il bastone del drago del titolo, arma che risulta fondamentale per la conclusione positiva della vicenda.
Nel complesso il romando di Morwood riprende molti dei temi de Il Signore degli Anelli o più in generale dei temi di J. R. R. Tolkien. Ad esempio la storia di Aldric ricorda, in parte, quella di Kullervo. Lo stesso Aldric viene descritto come persona gentile ma con un lato oscuro che emerge ogni volta che usa la sua spada. La stessa spada sembra avere un'anima tutta sua, anche se la cosa è appena accennata a differenza di quanto avviene con la Tempestosa di Elric. Gemmel, invece, ricorda molto da vicino Gandalf, ma risulta molto più vivido rispetto al mago tolkeniano poiché Morwood ci racconta che il personaggio, nel suo passato, ha avuto un figlio, morto per colpa della negligenza del padre. Questo crea un legame forte tra Gemmel e Aldric che va ben oltre rispetto al legame tra Gandalf e Frodo, con il primo che si sente in parte responsabile per il fardello che l'hobbit deve portare per tutta la Terra di Mezzo. Il drago che, poi, incontriamo più o meno a metà del romanzo non è necessariamente malvagio: semplicemente, come i draghi tolkeniani, è a guardia di un tesoro e solo grazie a una sorta di complesso rito si riesce a sopravvivere a una discussione con lui.
Un romanzo fantasy al tempo stesso classico, ambientato in un mondo vivido che per costruzione ricorda soprattutto Dune, visto che non è presente esplicitamente una particolare lingua, ma sono presenti una serie di termini che sembrano effettivamente tratti da varie lingue del nostro pianeta, ma anche moderno, anche grazie alla presenza di una giovane ladra, caratterizzata in maniera forte e determinata. Se vi capita, recuperatelo, come ho fatto io, da una classica bancarella! Il bastone del drago Peter Morwood Maria Barbara Piccioli Urania Famntasy 10, marzo 1989 192 brossurato

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