
Nato il 7 giugno del 1862, iniziò a interessarsi dei raggi catodici nel 1888. I raggi catodici sono un fascio di elettroni prodotti all'interno di un tubo di vuoto. Vennero osservati per la prima volta nel 1869 da Johann Hittorf e successivamente chiamati come raggi catodici nel 1876 da Eugen Goldstein. I raggi venivano prodotti all'interno di tubi di vetro parzialmente evacuati con al loro interno elettrodi di metallo, dove veniva posto un alto voltaggio. C'erano alcune difficoltà nel loro studio, che dipendevano dal fatto che si trovavano all'interno di tubi di vetro sigillati, di difficile accesso, e anche a causa delle molecole di aria rimaste. Lenard riuscì a superare questi problemi costruì all'interno del tubo delle piccole finestre metalliche (che saranno chiamate "finestre di Lenard", spesse abbastanza da sopportare la differenza di pressione tra le varie sezioni del tubo, ma non tanto da impedire il passaggio degli elettroni. Grazie a questo sistema di finestre, Lenard fu in grado di "trasportare" i raggi catodici, per esempio all'interno di una camera completamente svuotata: fu così in grado di rilevare i raggi e misurare la loro intensità grazie a dei fogli di carta rivestiti da materiale fosforescente(1).
Le osservazioni di Lenard furono decisamente importanti, e si conclusero, di fatto, con la scoperta degli elettroni: innanzitutto l'intensità dei raggi risultò proporzionale alla densità del materiale attraversato, il che era in contraddizione con l'idea che questi raggi fossero una sorta di radiazione elettromagnetica; inoltre, attraversando piccoli spessori di aria alla densità usuale, essi venivano diffusi, dimostrando che dovevano essere costituiti da particelle più piccole delle molecole dell'aria. Confermò, quindi, il lavoro di Thomson, secondo cui i raggi catodici dovevano essere costituiti da particelle di carica negativa, proponendo vari nomi (primo fra tutti "quanti di elettricità") fino a quello attuale di elettroni(2). E' interessante osservare come fu proprio Lenard che, a partire dalle sue osservazioni e da altre coeve sugli atomi, concluse come, al loro interno, gli atomi fossero costituiti di ampi spazi vuoti.
Fu, poi, Lenard che, studiando il tubo di Crookes, scoprì l'effetto fotoelettrico, che venne successivamente spiegato da Albert Einstein, consentendo a quest'ultimo di ottenere il Nobel per la Fisica nel 1921 (o a essere precisi permettendo al comitato del Nobel di avere una motivazione inattaccabile per l'assegnazione del premio).
Macchia non così semplicemente perdonabile in una biografia scientifica di tale importanza è la sua adesione all'ideologia nazista, ma ciò, per fortuna, non ci impedisce di vedere i meriti dello scienziato (che sui demeriti come uomo non siamo sicuramente nella posizione di poter giudicare).
Chiusa questa introduzione storica, possiamo dare ufficialmente il via alla quinta edizione del (non) carnevale!