Stomachion

domenica 15 settembre 2019

Topolino #3329: Giocare in musica

La copertina di questa settimana di Giorgio Cavazzano fa riferimento a Il padrone del buio, storia d'apertura di Francesco Artibani e Stefano Intini nella serie di Topolino Comics&Science. Il resto del numero, come vedremo a breve, porta avanti le due serie Tre paperi in gioco e Young Donald Duck.
Spirito di squadra
Anche questa settimana doppio episodio per Tre paperi in gioco. Continua lo sviluppo parallelo delle vicende autonome dei tre nipotini, sebbene la vicenda appaia decisamente sbilanciata. L'eposiodio calcistico, infatti, Grandi speranze, disegnato anche questa settimana da Alessandro Perina, si concentra su Qui e la squadra allenata da Paperoga, mentre con Note dolenti, disegnato da Marco Mazzarello, proseguono le avventure dei Rintronati, la band di Qua, che così ha dedicato un secondo episodio da solo.
Questo sbilanciamento, però, non produce alcun effetto sulla qualità della storia scritta da Bruno Enna, che, prendendo nel suo complesso i due episodi, si concentra su un concetto fondamentale nello sport così come nella musica: la costruzione dello spirito di squadra.
I ragazzi della squadra di Paperino, infatti, si dimostrano compatti nel difendere Paperoga, nonostante i suoi metodi di allenamento... originali, che anzi hanno avuto il merito di costruire efficacemente proprio questo spirito. La band di Qua, d'altra parte, attraversa un momento di crisi a causa di Duke, che il nipotino ha voluto come manager della band. Alla fine è un gesto di amicizia reale a rendere la band ancora più unita, incluso lo stesso bulletto.
Ora l'attesa va al gran finale della settimana prossima, e la speranza è che la conclusione sia in qualche modo aperta, non nel senso che le trame non vengano concluse, ma che sia data la possibilità non solo a Enna ma anche ad altri autori di proseguire con la strada delle caratterizzazioni distinte dei tre gemelli.
Nel magico mondo dei giochi di ruolo
In effetti non poteva esserci tematica più adatta per Young Donal Duck del gioco di ruolo. L'inventiva di questo giovane Paperino viene infatti esaltata con la trama del sesto episodio della saga ideata da Francesco Artibani e Stefano Ambrosio. La sceneggiatura è affidata allo stesso Ambrosio e ad Alessandro Ferrari che, coadiuvati dall'ottimo Francesco D'Ippolito, che sappiamo essere ottimo interprete del genere fantasy grazie agli episodi di Wizards of Mickey che ha disegnato in passato, costruiscono una storia divertente, veloce e travolgente come sa essere proprio Paperino.
In effetti, vuoi per la tematica, vuoi per il ritmo, vuoi per l'equivoco di fondo della storia, evidente ai lettori ma non per questo meno apprezzato, vuoi per il recupero in alcune vignette delle atmosfere alla X-Mickey, Grufus il magnifico è il migliore degli episodi fin qui realizzati all'interno della serie. Inoltre mi piace sottolineare come, proprio con D'Ippolito, spuntino sullo sfondo un paio di personaggi non-uccelli, piacevole presenza considerando che la saga è ambientata a Topolinia e non a Paperopoli!
L'isola dei ladri
Con un soggetto a metà strada tra Carl Barks e Carlo Panaro, Roberto Moscato esplora un'idea poco battuta, ma che in qualche modo è l'aggiornamento del ruolo dell'isola della Tortuga, centro nevralgico dei pirati dei Caraibi.
I Bassotti, infatti, dopo l'ennesima rapina ai danni di Paperone, questa volta con un discreto successo per numero di sacchi sottratti, si dirigono sull'isola di Lestofanzia, stato autonomo che protegge i furfanti. Evidente trasposizione disneyana dei paradisi fiscali, lascia un po' perplessi la sua desolazione abitativa, mentre la storia si sviluppa con un buon ritmo grazie all'alternarsi delle gag, con protagonisti i Bassotti. L'impianto, evidentemente classico, da però modo a Donald Soffritti di sviluppare al meglio il suo tratto rotondo e cartoonesco e di proporre alcuni delizioni animali antropomorfi non usuali come il poliziotto ippopotamo o la spia topo di fogna. In particolare quest'ultimo molto cavazzaniano.
Una storia non epocale ma indubbiamente gradevole e utile per chiudere degnamente un numero nel complesso molto buono anche grazie ai redazionali, segno distintivo della nuova direzione di Alex Bertani rispetto a quella precedente di Valentina De Poli, che pur con tutti i meriti a lei ascrivibili e nonostante abbia pagato in prima persona per scelte dell'editore, almeno relativamente a Topolino aveva effettivamente impoverito troppo la parte redazionale della rivista.

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