Il ciclismo, però, è tutta un'altra cosa
Con la terza puntata si conclude Il giro da capogiro di Bruno Enna e Marco Mazzarello. E il finale lascia un po' di delusione. Non tanto per la conclusione in sé e per sé, o per la presenza di ottime gag o della storia appassionante del sabotaggio della squadra di Sponton a tutto il giro, ma perché in fondo Enna non è riuscito a catturare e raccontare lo spirito del Giro in particolare e del ciclismo in generale. E sì che la prima puntata, in questo senso, aveva fatto ben sperare, ma d'altra parte è un po' difficile riuscire a trasmettere al lettore l'emozione delle due ruote con una storia a puntate a cadenza settimanale che deve seguire una corsa a tappe. In questo senso la scelta di Sisto Nigro di un paio di anni fa di celebrare il Giro con una storia singola si era rivelata molto più efficace di questa nuova saga enniana. Ovviamente tutto ciò non inficia la gradevolezza delle tre puntate della saga, che in fondo resta poco più di questo.
Fino all'ultima fetta di pizza
Torna Topolino: Le origini con La disputa della pizza. Ancora una volta troviamo la coppia Danilo Deninotti-Ottavio Panaro che in questa occasione ci racconta le peripezie di Topolino come fattorino di una pizzeria. D'altra parte il lavoro di apprendistato presso L'eco di Topolinia non è semplice e da poche soddisfazioni (oltre che pochi dollari). Così Topolino, a bordo di un biciclo di un trisavolo di Pippo, inizia a consegnare pizze in giro per la città, fino a che non viene coinvolto in una esilarante sfida tra i due principali pizzaioli della città.Storia divertente e molto meglio sviluppata rispetto alla precedente, vede forse come unico dettaglio che stona la presenza delle pizze gourmet, moda degli ultimi anni, e in particolare della pizza condita con l'oro, anche questa una scoperta relativamente recente. Forse troppo recente per raccontare la giovinezza di Topolino. Alla fine siamo passati da un estremo, l'incapacità di rinnovare i personaggi disney, spesso prendendo la strada più rapida dell'introduzione di tecnologia avanzata, a un eccessiva innovazione che trasforma le storie in un unico immenso presente per personaggi che vivono infanzia, adolescenza, gioventù ed età adulta nello stesso, unico istante. E poi si chiedono perché le storie di Don Rosa continuano a essere tra le più amate in assoluto.
Tradizione americana
Molto americana è, invece, La grande corsa nel deserto di Marco Rota. Strutturata come l'ennesima sfida con il vicino Jones, vede Paperino affrontare una probante gara nel deserto a bordo della sua fida 313. La sfida, senza esclusione di colpi, è divertente e a tratti esilarante, ottima per risollevare un po' un numero a tratti deludente.
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