
Delle nuove storie fin qui prodotte è forse una delle più dinamiche: alla classica, per il genere horror, ambientazione casalinga, si uniscono anche i misteri di famiglia e la ricerca di un tesoro nascosto, senza dimenticare i momenti di azione con i quali si conclude l'avventura, oppure il tipico finale aperto leggermente inquietante. Di fatto i riferimenti, almeno per quel che riguarda le atmosfere, sono classici come La caduta della casa di Usher di Edgar Allan Poe o Hill House di Shriley Jackson.
L'altra grande storia presente nel volume è quella in chiusura, Emily, con la quale Vito Stabile affiancato dal sempre più bravo Federico Franzò racconta di come Emily Paperett andò a lavorare come segretaria di Paperone al deposito. La chicca che vorrei segnalare è come la storia ribadisce qualcosa che i fan disnetani sapevano da tempo senza alcuna, fino a ora, ufficialità (il che fa capire come Stabile sia innanzitutto un fan disneyano): l'attuale Miss Paperett è la nipote della Miss Paperett originale, quella ideata da Carl Barks.
Ovviamente l'ultima parte dell'articolo la dedico alla seconda puntata di Sandopaper, parodia di Alessandro Sisti e Andrea Freccero, con la quale riparte il reboot della saga del personaggio. Come avevo già accennato sul #3586, la storia nel complesso mi sembra per sensibilità e stile narrativo molto più vicina a Le due tigri di Giovan Battista Carpi che non a La perla di Labuan. Forse l'unica cosa che non mi va molto giù sono le "origini segrete" di Sandopaper, che si "dimenticano" della propensione da ribelle e combattente contro l'ordine occidentale del personaggio originale.
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