Stomachion

martedì 23 ottobre 2018

Piccoli suicidi tra amici

Anche se scrivo di essere nello spirito giusto per scrivere la recensione di Piccoli suicidi tra amici, non preoccupatevi, prima o poi passa (bisognerebbe stabilire quale sia lo "spirito giusto" per il romanzo, però, e non è così scontato...). E in ogni caso Arto Paasilinna non ha certo scritto un libro per buttarsi giù, è anzi un modo per scherzare in maniera divertente sui cliché che fanno dei finlandesi... finlandesi! E alla fine si scopre che, in fondo, tutto il mondo è paese, perché il viaggio degli aspiranti suicidi, riunitisi in un autobus "simpaticamente" ribattezzato la Saetta della Morte, li porta fuori dai confini finlandesi, a sconvolgere un po' il resto del continente, mentre cercano un posto buono per lanciarsi con tutto l'autobus.
In realtà sono proprio queste avventure un po' strane, quasi al limite, che permettono loro di ritrovare un qual certo gusto per la vita. D'altra parte Paasilinna, da fine umorista, non poteva chiudere il romanzo con un suicidio di massa, altrimenti il senso stesso del proverbio con cui si apre il romanzo
In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto.
si sarebbe indubbiamente perso.
L'allegra brigata messa in piedi da Paasilinna non potrà fare altro che coinvolgere il lettore nel suo sgangherato viaggio, ricco di lacrime, dolori, avventure e divertimento. In una parola: vita.

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