Stomachion

sabato 13 novembre 2021

Superman: Città di Luthor

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Nonostante sul 10.mo numero della ristampa del Superman dell'era Byrne sia presente uno dei nemici più assurdi dell'azzurrone, il vero antagonista del volume è, invece, Lex Luthor. Il volumetto, infatti, presenta la conclusione di Guerra di bande con gli ultimi due capitoli, usciti originariamente su Adventures of Superman #433 e #434.
Non è semplice riuscire a realizzare storie di gusto urbano con un personaggio come Superman, ma Marv Wolfman e Jerry Ordway riescono nell'intento con efficacia. La storia, iniziata sul numero precedente, racconta del problema delle bande giovanili a Metropolis, in particolare nel quartiere di Suicide Slum. La trama in pratica riprende un filo narrativo già seminato nelle storie precedenti grazie a Jerry, il figlio ribelle del direttore del Daily Planet, Perry White.
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In questo caso Wolfmann lavora sul senso di colpa di Perry nei confronti di un figlio trascurato, che così si allontana dalla famiglia, frequentando le classiche "cattive compagnie" dei bassifondi. La storia, poi, introduce un nuovo personaggio, José Delgado, un assistente sociale che cerca di aiutare i ragazzi di strada per recupoerare una vita più civile, e un nuovo vigilante per le strade di Metropolis, Gangbuster. La sua introduzione è quantomai opportuna, visto che tramite quest'ultimo è più semplice sviluppare una trama che sarebbe stata più congeniale per Batman. Dà una buona mano anche Lois, che viene sfruttata in maniera egregia come giornalista investigativa.
Nonostante Ordway abbia fornito prove più eccellenti di quelle viste in questi tre episodi, anche i suoi disegni contribuiscono all'efficacia della saga, in particolare il lavoro svolto su personaggi come Jerry e Perry, dove traspare la sofferenza sia fisica sia morale dei due.
Ovviamente Luthor è il deus ex-machina della storia, in particolare grazie al suo progetto di sfruttare i ragazzi di strada per realizzare una sorta di supersoldato. Luthor, però, è anche dietro la Superminaccia di Metropolis, storia d'apertura tratta da Superman #10. In questo caso John Byrne fa impazzire i superpoteri di Superman, che così si ritrova nell'incresciosa situazione di iniziare a demolire gli edifici della sua città.
Superman riesce, ancora una volta, a risolvere la situazione grazie alla scienza, in particolare grazie alla vista a infrarossi, l'unica a non essere impazzita. La scoperta, però, avviene solo quando l'eroe riesce ad andare nello spazio e gettare uno sguardo al cielo stellato. Ciò che ha di fronte potrebbe essere in qualche modo paragonabile a quello che vedono i satelliti spaziali deputati a osservare proprio questa particolare radiazione, come nel caso del satellite della NASA Spitzer. Ho fatto qui soto un montaggio della vignetta di Byrne sopra la zona di formazione stellare all'interno della costellazione di Orione:
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La radiazione infrarossa è generalmente quella parte dello spettro elettromagnetico associata al "calore". Viene anche detta "radiazione termica" poiché qualunque oggetto con una temperatura superiore allo zero assoluto emette una radiazione in questa particolare banda dello spettro elettromagnetico. Questo vuol dire che, ad esempio, il cielo notturno nell'infrarosso risulta un po' più ricco rispetto al cielo nel visibile e combinando le due visioni anche con altre bande dello spettro, si riescono a ottenere delle informazioni quanto più complete degli oggetti celesti osservati. E' anche interessante ricordare che a scoprire gli infrarossi nel 1800 fu William Herschel, astronomo figlio di astronomi.
L'ultima storia del volumetto, tratta da Superman #11, riporta in pista nell'era post-Crisis il nemico dal nome impronunciabile, Mr. Mxyzptlk, una specie di folletto dispettoso proveniente dalla quinta dimensione.
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Byrne realizza un piccolo divertissment, un omaggio alla silver age che riporta il personaggio alle sue origini assurde e surreali, dopo che nell'ultima storia pre-Crisis era stato mostrato da Alan Moore come uno degli avversari più letali di Superman. Byrne si diverte a giocare con gli stilemi caratteristici del personaggio, rileggendone alcuni in chiave scientifica. Ad esempio l'intervallo di 90 giorni che passerebbe tra una visita e l'altra di Mxyzptlk è legato a una sorta di inerfaccia di trasferimento interdimensionale che evidentemente ha un periodo proprio di 90 giorni terrestri.
Ovviamente il fatto che anche questa incarnazione sia innocua è dovuto all'indole giocosa di Mxyzptlk, il cui intento principale è quello di vincere la noia della vita nel suo mondo d'origine.
Interessante, nelle due storie di Byrne, come l'autore canadese inizi ad approfondire il personaggio di Maggie Sawyer (sul #10) e il primo vero avvicinamento tra Clark e Cat Grant in una storia di Byrne (#11). La visione del personaggio, però, è per il momento piuttosto superficiale, rispetto a quanto mostrato da Wolfman su Adventures.

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