Stomachion

sabato 12 aprile 2025

Absolute Power #3: Il potere del controllo

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Nell'ottica della comprensione del pensiero di Amanda Waller, e quindi in una visione più ampia del crossover oltre i ristretti limiti fumettistici, il terzo numero di Absolute Power assume un'importanza centrale. E questo non solo nella storia principale, ma anche nella miniserie inserita in appendice all'edizione italiana. Ricordandovi di passare dal Cappellaio Matto per il contemporaneo approfondimento scientifico, è proprio da Absolute Power: Origins che iniziamo l'articolo di oggi.
Manipolazione
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Nel secondo numero della miniserie che racconta i passi salienti della biografia di Amanda Waller, John Ridley, affiancato anche in questo secondo episodio da Alitha Martinez, affronta il periodo che ha portato la politica a fondare la Suicide Squad, una squadra di criminali costretti ad agire come i "buoni" (si fa per dire, ovviamente!).
La storia, Gioco di squadra, fa emergere in maniera forte, le capacità manipolatorie di Amanda Waller, sia sul lavoro, riusciendo a trovare o il modo migliore o il giusto prezzo per far sì che i suoi sottoposti portino a termine i compiti loro assegnati, sia nella vita privata, quando cerca di controllare persino la vita privata della figlia.
Grazie al punto di vista distaccato che ha il lettore, però, a colpire è soprattutto il modo in cui il personaggio in qualche modo imbroglia se stesso, ammantando di una specie di idealismo non proprio condivisibile le sue azioni. Il suo obiettivo, infatti, sembra soprattutto ottenere il controllo sugli altri, ovviamente con lo scopo di rendere il futuro migliore per tutti. Ed è in questo centrale il valore delle parole:
Le menzogne sono irrilevanti. Quello che conta è perché le stai dicendo.
Ridley, quindi, si inserisce perfettamente nel mood della storia principale, all'inizio della quale Amanda Waller compie un nuovo, ulteriore passo in avanti nella sua "crescita personale".
Potere assoluto
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In effetti è proprio questo terzo numero che fornisce il senso del titolo della saga. Mark Waid, sempre assistito da Dan mora ai disegni, chiarisce al lettore che ciò che Amanda Waller sta cercando non è semplicemente un mondo senza supereroi per restituirlo al genere umano, ma il potere assoluto. Con la scusa di eliminare tutti i supereroi del mondo, infatti, la sua organizzazione diventa una specie di stato separato, una una potenza mondiale indipendente, per usare le parole di Failsafe dopo che ha attaccato gli eroi cinesi.
In pratica è una vera e propria azione di forza, che da un lato fa capire l'intoccabilità dell'organizzazione della Waller e dall'altro come ormai non ci sia più nessun limite nella strada intrapresa verso il controllo del mondo. E' significativo, in questo senso, come Brainiac Queen sia stata "lanciata" per l'acquisizione e il controllo delle informazioni non solo in Cina, ma anche in Russia e Giappone, in quello che sembra essere solo l'inizio.
Diceva, però, Giulio Andreotti che
Il potere logora chi non ce l'ha.
E infatti a metà albo ecco che arriva una notizia che inizia a incrinare la perfetta macchina della guerra della Waller: gli Amazo
Hanno iniziato a interiorizzare minuscoli frammenti della morale dei propri bersagli.
Come se non bastasse il cuore dell'albo è il piano di Nightwing e Mister Terrific per sottrare Jon Kent al controllo di Brainiac Queen e che si svolge su Isola Paradiso. Un piano che mostra ancora una volta le capacità di pianificazione dell'allievo di Batman.
Belli ed efficaci i disegni di Mora anche in questo numero, in particolare la sua interpretazione di Brainiac Queen, mentre foriera di interessanti sviluppi è la discesa in campo di Barry Allen, il secondo Flash.

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