Stomachion

sabato 29 aprile 2017

La voce del fuoco

Alan Moore ha letteralmente rivoluzionato il mondo del fumetto supereroistico con opere che, però, ne trascendono il genere. In particolare con V for Vendetta, Moore, in questo caso coadiuvato da David Lloyd ai disegni, ha realizzato un fumetto distopico assolutamente plausibile e tremendamente vicino a realizzarsi con alcune evidenti influenze anarco-libertarie. Qualcosa di simile, ma molto più subdolo, venne proposto con Watchmen, disegnato da Dave Gibbons, in cui Moore inserì anche tutta una serie di elementi esteriori che rendono un'opera indubbiamente supereroistica.
Il seguito della sua carriera, segnato dal litigio con la DC Comics, l'editore che segnò buona parte dei suoi lavori mainstream, è una sperimentazione continua le cui punte massime, almeno all'esterno del mondo del fumetto, sono da considerarsi le esibizioni artistico-magiche realizzate a Northampton, città natale di Moore.
Gli elementi essenziali di tali esibizioni, successivamente trasportate in fumetto da Eddie Campbell, che con Moore aveva realizzato From Hell, si basavano sulla storia della città: non solo i contenuti, sia quelli verbali sia quelli musicali e visuali, ma anche il luogo scelto per le esibizioni erano accuratamente scelti in funzione dei nodi storici più importanti del luogo, trasformando tali esibizioni in eventi unici oltre che in esempi perfetti di geomanzia. Un sottoprodotto, non meno importante, è La voce del fuoco, primo romanzo di Moore, pubblicato in Italia dalla BD nel 2006, e ambientato esattamente in quel di Northampton.
La narrazione ripercorre la storia romanzata della collina intorno a cui si è sviluppato il primo insediamento di esseri umani in epoca preistorica: il primo capitolo, infatti, è ambientato nel 4000 a.c. ed è anche uno dei più complessi da leggere. In questo caso, infatti, Moore ha rimodelato la lingua inglese per realizzare una scrittura sì sgrammaticata, ma al tempo stesso sufficientemente intellegibile, basata su concetti e parole semplici e molte perifrasi. Indubbiamente una sfida per i traduttori, Leonardo Rizzi e Michele Foschini, l'ennesima tra quelle che Moore ha spesso posto ai suoi traduttori in giro per il mondo.
Il resto delle ambientazioni storiche va dalla colonia romana del 2500 a.c. e dalla sua influenza successiva sulla città fino ai giorni nostri, con Moore stesso protagonista dell'ultimo capitolo. Lo scrittore passa attraverso alcuni passaggi importanti, come il coinvolgimento nel complotto di Robert Catesby e Guy Fawkes; o la caccia alle streghe, come ad esempio Elinor Shaw e Mary Philips; o le ultime dichiarazioni del serial killer Alfred Arthur Rouse. Elementi in comune in quelli che sono, di fatto, dei racconti slegati, sono il luogo, Northampton, e la presenza del fuoco come elemento comune: un fuoco reale, legato al sacrificio, animale o umano, al saccheggio, o interiore, o moderno come i fuochi d'artificio. Il fuoco alla fine come elemento non solo distruttivo, ma anche vitale, come rappresentazione della tradizione orale, storica e mistica della città di Moore.

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