Come sappiamo dalle notizie di oggi, una petroliera si è spezzata in 2 al largo della Galizia, in Spagna, causando la distruzione di un ecosistema naturale e la morte certa di motissimi esseri viventi tra piante ed animali. Da sempre il WWF e molte altre associazioni ambientaliste sono impegnate per impedire che qualsiasi petroliera, ed in particolare quelle fatiscenti e da rottamare, solchino le aree protette, là dove è presente un ecosistema che ospita animali ormai unici al mondo e questo è solo l'ultimo degli episodi che danno ragione al WWF e che ci ricordano come i loro avvertimenti siano ancora inascoltati.
Questo particolare avvenimento mi suggerisce anche un'altro argomento: un pò di tempo fa, al Maurizio Costanzo Show, Cecchi Paone e Tozzi (il geologo di Gaia) si accapigliarono sul fatto che il sistema di vita imposto dalla civiltà industriale era dannoso e insostenibile per l'ambiente oppure no.
Entrambi diedero uno all'altro dell'ignorante (in forme più o meno educate e evidenti), ma nessuno dei due, a dire il vero nessuno in tutta la platea di ospiti, era in grado di dire loro che entrambi avevano torto: in effetti a tutt'oggi non esiste un modello (che suppongo debba essere termodinamico) in grado di descrivere la situazione climatica attuale e, partendo da essa, fare previsioni da qui ai prossimi 1000 anni, ad esempio. In effetti il problema principale, nell'immediato, è capire se il nostro sistema (che, in quanto fondato su esseri viventi, è sostanzialmente basato su trasformazioni irreversibili, ovvero eventi irripetibili e unici) può tornare ad una situazione climatica simile, ma non identica, a quella che stavamo vivendo 5, 10 anni fa.
Purtroppo non esistono modelli di tal guisa e quindi dobbiamo aspettare, ma certamente, nell'attesa, dobbiamo evitare i soliti irresponsabili comportamenti come trasportare il petrolio lungo rotte ambientalmente protette o consumare le forme di energia esistenti senza pensare ad altre alternative e molto più sicure.
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