Secondo numero natalizio per Topolino, questa volta con storie tutte incentrate sul Natale, inclusa l'ultima della serie dedicata a zia Nena, il nuovo personaggio disneyano ideato da Blasco Pisapia e basato su quel fenomento della zia Mame di Patrick Dennis.
Dalle stelle alle stalle

Caratterialmente Nerissa, detta Nena, è una copia sputata della Mame di Dennis: dinamica, entusiasta, mai doma e con un gusto estetico piuttosto discutibile. Con piccole variazioni la serie dei racconti, iniziata su Topolino #3049, è fedele non solo nello spirito, ma anche nei soggetti. Tutte le modifiche sono abbastanza marginali, partendo dall'ambientazione, spostata semplicemente di qualche decennio in avanti:
Ho fissato come riferimento i primi anni Sessanta, e ho scelto abiti, arredi, complementi, in modo da formare un insieme omogeneo, anche se caricaturale.Probabilmente la modifica più importante è il maggiore spazio dato all'avvocato curatore delle ricchezze di Camillo Cow, Balky Headstrong, il cui equivalente nel libro di Dennis è, a parte il primo racconto, una figura tutto sommato marginale.
Stilisticamente, infine, Pisapia propone un tratto gottfredsoniano che ben si adatta alle atmosfere retrò della serie e alla narrazione dinamica e divertente di ciascuna delle singole avventure.


Nel caso di Steer dovremmo essere ancora all'inizio dello sviluppo del gioco (quindi primi anni Sessanta) e sarà interessante vedere se questo investimento di zia Nena si concluderà con lo stesso parziale insuccesso che ebbe all'inizio Space War.
Lo spirito natalizio
Il resto del sommario è incentrato essenzialmente nella ricerca dello spirito natalizio. A spiccare è soprattutto Il Natale perduto di Fausto Vitaliano e Carlo Limido.La storia è molto divertente, con didascalie in rima, ricca di battute simpatiche e basata sull'eccessivo stress che colpisce la gente sotto le feste natalizie: i paperopolesi, infatti, arrivano a chiedere la sospensione del Natale, e quando questo viene incredibilmente cancellato inizia una incredibile e magica ricerca del perduto spirito del Natale: il senso della compagnia e della condivisione, l'idea che un regalo è importante per ciò che vuole comunicare e non per come appare, sono gli elementi che rendono questa festa particolare e sono proprio quelli che Vitaliano riesce a comunicare con maggiore efficacia, tanto che alla fine della lettura gli posso tranquillamente perdonare il modo superficiale, per quanto divertente, con cui ha rappresentato il metodo scientifico.

La storia, animata anche dalla presenza dei Bassotti e di Gambadilegno, è veloce e divertente e si conclude con la classica mega riunione di auguri natalizia:

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