La comunità matemtica è una comunità che rispetto molto. Ho il profondo desiderio di essere accetato in essa, e accettato come un membro legittimo.(1)

John Urschel, foto di Shawn Hubbard
L'importanza pratica del problema sorse quando, con lo sviluppo della navigazione, diventava sempre più importante determinare in maniera precisa la longitudine. Utilizzare la posizione della Luna per determinare questo dato, come ad esempio fece Amerigo Vespucci nei suoi viaggi in Brasile, risultava poco accurato, proprio a causa delle perturbazioni gravitazionali. Il problema pratico venne però risolto con l'introduzione del cronometro marino di John Harrison. I matematici, però, provarono a risolvere il problema: in particolare i due rivali Jean d'Alembert e Alexis Clairaut provarono a generalizzare l'approccio utilizzando una serie di equazioni differenziali da risolvere con approssimazioni successive. I risultati vennero presentati alla Académie Royale des Sciences nel 1747(2).

Il problema così formulato possedeva una soluzione esatta come mostrato nel 1760 dal matematico svizzero(3).
Successivamente prima Joseph Louis Lagrange risolse un problema più generale(4) in un sistema di vettori non collineari, quindi Carl Gustav Jacobi mostrò che il problema poteva essere ridotto al caso planare(5).
Nel 1887 i matematici Heinrich Bruns ed Henri Poincaré(6) mostrarono che non era possibile determinare una soluzione analitica generale per la soluzione del problema, che dunque non poteva essere risolto se non per casi particolari.
Nel 2008 il matematico irlandese Diarmuid Ó Mathúna diede alle stampe il poderoso volume Integrable Systems in Celestial Mechanics (sci-hub), edito dalla Birkhauser, dove fornì una soluzione per il caso con due centri fissi in due e in tre dimensioni.
Nel 2011 Alessandra Celletti, Letizia Stefanelli, Elena Lega, Claude Froeschlé (sci-hub), partendo dalla formulazione di Euler hanno risolto numericamente il problema mostrando il comportamento caotico del sistema sia con tre sia con quattro corpi. Infine nel 2014, insieme con Joseph Galante, John Urschel ha studiato le instabilità all'interno del sistema a tre corpi costituito da Giove, Sole e un dato asteroide(7), studiato nella sua configurazione planare. Per svolgere i calcoli, partendo da un’hamiltoniana il più generale possibile, si introduce l’approssimazione di massa nulla per l’asteroide. Come approssimazione può essere considerata decisamente sensata: la maggior parte degli asteroidi presenti nel sistema solare si trovano nella fascia compresa tra Marte e Giove (e non a caso viene mostrato come l'orbita di un asteroide potrebbe incrociare quella di Marte), dove i più pesanti sono Ceres, Vesta, Pallas e Hygiea, mentre la massa totale di tutti gli asteroidi (tra 1.1 e 1.9 milioni) è stimata all’incirca come il 4% della massa della Luna, che a sua volta è circa 1/100 della massa della Terra, quindi potete immaginare quanto sia trascurabile la massa dell'asteroide medio nel momento in cui dividiamo ulteriormente per un milione.
Considerando, allora, gli asteroidi più interni (quelli più vicini al Sole), il principale risultato di Urschel e Galante è la scoperta di due limiti di eccentricità entro cui si evolve l’orbita di un asteroide, andando dal valore inferiore a quello superiore: in particolare dato un asteroide con eccentricità pari al valore minimo, questa si evolverà fino a raggiungere il valore massimo.
L'idea del lavoro nacque grazie a Vadim Kaloshin(1), professore di calcolo di Urschel preso la Penn State, che gli consigliò una serie di letture sui sistemi dinamici, utili ovviamente per la sua attività da football player. La storia è abbastanza nota: la teoria dei grafi inizia con il famoso problema dei sette ponti di Konigsberg proposto (come sempre!) dal matematico svizzero Euler.
La base matematica della teoria dei grafi è l'equazione di Euler, che abbiamo già incontrato in precedenza: \[F - E + V = 2\] dove $F$ è il numero di facce (nel caso di grafi planari sono le regioni limitate dagli spigoli), $E$ il numero degli spigoli, $V$ il numero dei vertici.
Per studiare in maniera ancora più eficace i grafi, i matematici hanno sviluppato l'operatore discreto di Laplace, detto anche matrice laplaciana(8), che è l'equivalente del laplaciano, che ad esempio in fisica viene utilizzato in elettrostatica all'interno del teorema di Gauss sulla distribuzione della carica attraverso una superficie. A partire dal lavoro di Miroslav Fiedler(9) sulla teoria delle matrici applicata alla teoria dei grafi, Urschel insieme con Ludmil Zikatanov(10) studia il laplaciano di un grafo pesato e con nodi finiti \[\Delta f(x) = \sum w(x,y) - \sum w(x,y) f(y)\] dove $f(x)$, $f(y)$ sono le funzioni dei nodi $x$, $y$ mentre $w(x,y)$ è il peso del collegamento tra i nodi.
Le autofunzioni del laplaciano possono essere suddivise in due gruppi(11), quelle negative e quelle nonnegative. I due matematici hanno scoperto che i due sottografi così ottenuti risultano connessi, proponendo un’applicazione alla stagione 2015 del campionato NFL(1)!


- Miller, S. (2016). "I plan to be a great mathematician": AN NFL Lineman Shows He's One of Us Notices of the American Mathematical Society, 63 (02) DOI: 10.1090/noti1331 ↩ ↩ ↩ ↩
- Clairaut con un articolo dal titolo Sul sistema del Mondo, in accordo con i principi della Gravitazione Universale e d’Alembert con Metodo generale per determinare le orbite e i movimenti di tutti i pianeti, tenendo conto delle loro azioni reciproche. ↩
- Euler L, Nov. Comm. Acad. Imp. Petropolitanae, 10, pp. 207–242, 11, pp. 152–184; Mémoires de l’Acad. de Berlin, 11, 228–249. ↩
- J.L. Lagrange Essai sur le problème des trois corps, 1772, Oeuvres tome 6 ↩
- Chenciner, A. (2007). Three body problem Scholarpedia, 2 (10) DOI: 10.4249/scholarpedia.2111 ↩
- H. Poincaré Les Méthodes nouvelles de la mécanique céleste, Gauthier-Villars (1892, 1893, 1899) e Leçons de mécanique céleste, Gauthier-Villars (1905 1907, 1910) ↩
- Urschel, J., & Galante, J. (2012). Instabilities in the Sun–Jupiter–Asteroid three body problem Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy, 115 (3), 233-259 DOI: 10.1007/s10569-012-9461-8 (pdf | sci-hub) ↩
- Spielman, D. (2016). Graphs, Vectors, and Matrices Notices of the American Mathematical Society, 11-13 DOI: 10.1090/noti1306
pdf dell'omonima Willard Gibbs Lecture ↩ - Fiedler, Miroslav (1975), A property of eigenvectors of nonnegative symmetric matrices and its application to graph theory (English). Czechoslovak Mathematical Journal, vol. 25 , issue 4, pp. 619-633 dmlcz/101357 ↩
- Urschel, J., & Zikatanov, L. (2014). Spectral bisection of graphs and connectedness Linear Algebra and its Applications, 449, 1-16 DOI: 10.1016/j.laa.2014.02.007 (pdf | sci-hub) ↩
- Urschel, J., & Zikatanov, L. (2016). On the maximal error of spectral approximation of graph bisection Linear and Multilinear Algebra, 64 (10), 1972-1979 DOI: 10.1080/03081087.2015.1133557 (arXiv) ↩
- Urschel, J., Xu, J., & Zikatanov, L. (2015). A Cascadic Multigrid Algorithm for Computing the Fiedler Vector of Graph Laplacians Journal of Computational Mathematics, 33 (2), 209-226 DOI: 10.4208/jcm.1412-m2014-0041 (arXiv) ↩
- Xiaozhe Hu, John C. Urschel, & Ludmil T. Zikatanov. (2016) On the Approximation of Laplacian Eigenvalues in Graph Disaggregation. (arXiv) ↩
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