Ad ogni buon conto, essendo questo un mese di festa, parto subito con il primo contributo a tema natalizio, la puntata #136 del podcast di Scientificast condotto da Simone Angioni e Paolo Bianchi. Gli argomenti trattati sono vari, ma l'attacco con la fisica arriva grazie a Silvia De Simone che parla delle proprietà fisiche della neve e del ghiaccio!
Tra i collaboratori di Scientificast, Marco Casolino ha anche un blog personale, dove scrive di fisica. Per questa edizione ho selezionato un articolo recente sul funzionamento di una lampadina:
La prima lampadina elettrica è stata quella a incandescenza. Si tratta di un filamento di tungsteno posto in un bulbo di vetro in cui è stato fatto il vuoto. Facendo passare corrente elettrica nel filamento, questo si scalda per gli urti che gli elettroni della corrente hanno con il materiale (effetto Joule). L’alta temperatura fa agitare gli elettroni, accelerandoli in tutte le direzioni e facendo loro emettere luce. Una carica elettrica accelerata emette, infatti, un’onda elettromagnetica: maggiore la temperatura e maggiore l’accelerazione e anche la frequenza dell’onda elettromagnetica emessa (legge di Wien). Ciascun corpo emette radiazione secondo la sua temperatura: gli animali a sangue caldo nell’infrarosso, le braci di carbone nel rosso se la temperatura è bassa e nel bianco se è alta (per il contributo delle frequenze verdi e blu). Dato che le accelerazioni degli elettroni possono avere vari valori, l’emissione termica di luce avviene in un ampio intervallo di frequenze.Con Pasquale Napolitano su Math is in the air cerchiamo di capire l'equazione che fa vibrare il mondo:
Cosa hanno in comune una sospensione di una vettura e un palazzo soggetto ad un terremoto? Da un punto di vista macroscopico ben poco, sono due fenomeni completamente diversi. Quello che hanno in comune è, che per certi aspetti, entrambi sono soggetti alle stesse leggi della dinamica, entrambi presentano gli stessi comportamenti (quali ad esempio la risonanza) e possono essere trattati mediante la stessa schematizzazione fisica e le stesse equazioni matematiche.Inauguro la corposa sezione astronomica con Sandro Ciarlariello che smonta l'ennesima bufala sul Sole:
Mercoledì 16 novembre 2016 uno degli strumenti dell'osservatorio STEREO che si occupa di registrare le variazioni di temperatura è andato momentaneamente oltre il limite di rivelazione e ha iniziato a non funzionare per un po'. Questo ha provocato uno sfasamento delle immagini registrate da due diversi strumenti a bordo di stereo e di conseguenza una sovvrapposizione di dati acquisiti.Umberto Genovese ha visto la serie Mars di Ron Howard e la sua recensione è decisamente interesante, non solo per l'interesse che suscita riguardo la serie, ma anche perle interessanti riflessioni scientifiche ch Umberto scrive prendendo Mars come spunto:
Anche se la storia principale è ambientata nel futuro (2033 – 2037), non trovo che il termine descrittivo fantascienza le si possa attribuire. È più una proiezione romanzata e piuttosto realistica di cosa dovrebbero aspettarsi i primi futuri esploratori umani di Marte. In mezzo a questo plausibile scenario spezzoni di registrazioni di archivio, interviste e istantanee sullo stato attuale della ricerca per l’esplorazione umana del cosmo, trasformano la mini serie in un film documentario molto ben fatto.Vista l'atmosfera festaiola, aquesto punto è perfetto l'articolo di Marco Castellani su una certa cometa!
A pensarci, il Natale è sempre stato indissolubilmente legato ad un evento astronomico, che è tradizionalmente indicato come l’apparizione di un cometa nel cielo.Nella serie AltriMondi di Sabrina Masiero che racconta i paneti extrasolari scoperti è il turno di una SuperTerra blu:
Studi recenti (che riprendono una antica ipotesi già avanzata da Keplero) indicano con una interessante ragionevolezza, che l'evento potrebbe essere stato una rarissima congiunzione planetaria: una di quelle che avvengono ogni sedicimila anni, nientemeno.
Questo mondo blu, HD 189733 Ab, a parte il colore, non ha altre caratteristiche in comune con la Terra. HD 1899733 A b, in effetti, è un gigante gassoso estremamente caldo, tanto che le temperature arrivano a superare i 1000 gradi centrigradi. Inoltre, i risultati sembrano confermare la presenza sulla sua superficie di periodici diluvi torrenziali che non sono fatti di “pura” acqua, bensì di vetro liquido! In altre parole, sembra vero il detto che “le apparenze, a volte, ingannano”. E su questo mondo, questo sembra proprio così.Peppe Liberti, con un bell'articolo su Il tascabile, aggiorna i lettori sulla storia che probabilmente mai riusciemo a completare, degli oscuri buchi neri:
Un buco nero è famelico, ingurgita tutto quello che ha la sfortuna di passargli accanto, materia e radiazione e così facendo aumenta la dimensione dell’orizzonte degli eventi. Saremmo destinati a un triste destino, a sparire nel nulla, se proprio il nulla, il vuoto, non ci venisse parzialmente in soccorso.Peraltro Peppe, nell'ultima parte dell'articolo, si riferice al Breakthrough Prize in Fundamental Physics 2016 per la fisica fondamentale, assegnato quest'anno per la scoperta delle onde gravitazionali ai fondatori di LIGO. Questo premio, peraltro assegnato anche al resto dei componeti della collaborazione, spinge Marco Delmastro a scrivere un ottimo post sui pezzi di premi per ogni membro di una collaborazione:
Non solo i padri fondatori hanno ottenuto un riconoscimento, ma anche tutti i membri della collaborazione, che porteranno a casa, oltre la gloria, una somma in denaro. Fatti i conti in tasca ai colleghi, stiamo parlando di circa un migliaio di dollari a testa: una cifra che non è certo comparabile a quella che riceveranno i singoli premiati, ma è già qualcosa.Altra scoperta epocale è l'osservazione dello spettro dell'anti-idrogeno. Ecco l'articolo di Veronica Nicosia suOggiScienza:
Da un lato esiste la materia, dove l’elettrone ha carica elettrica negativa. Dall’altra esiste l’antimateria, dove l’elettrone è positivo e viene chiamato positrone. Per ogni atomo, dunque, ne esiste uno speculare dove il nucleo ha carica elettrica negativa ed è composto da antiprotoni a cui orbitano intorno i positroni. Sappiamo dell’esistenza dell’antimateria e nei laboratori del Cern di Ginevra, in Svizzera, era già stata prodotta, ma ora per la prima volta gli scienziati della collaborazione ALPHA sono riusciti a osservare lo spettro di emissione di un atomo di antidrogeno.E visto che siamo in tema ecco una una breve storia dell'atomo di Margherita Spanedda:
Raccolgo in questa pagina quanto ho scritto negli anni a proposito dell’atomo aggiungendo alcune slide, che raccontano molto, molto brevemente alcuni tratti del lunghissimo percorso che ha portato gli scienziati a scoprire “come stanno le cose”.Chiudo con un paio di "intrusi". Il primo è di Marco Fulvio Barozzi che scrive del matematico Nicola d'Oresme:
Al di là del suo complesso e raffinato pensiero filosofico, Oresme è una figura interessante perché si occupò di questioni scientifiche e matematiche, facendolo con intelligenza e intuizioni anticipatrici per i suoi tempi. A questo brillante erudito è stata attribuita l’invenzione della geometria analitica prima di Cartesio, la scoperta della legge della caduta dei gravi prima di Galileo, quella della rotazione della Terra prima di Copernico. Nessuna di queste presunte priorità è completamente vera, sebbene in ciascuna di esse Oresme lasciò traccia del suo studio penetrante. Qui voglio proporre al lettore un'analisi necessariamente divulgativa di alcune sue opere, concentrandomi su quelle di maggior interesse matematico.Il secondo è,invece, Mauro Merlotti con Paralipomeni e DNA, la cui presenza in questa edizione è giustficata, come leggerete dall'estratto che propongo qui sotto:
Tralascio alcuni studi, anche se importanti, e arrivo al 1944, quando Erwin Schrödinger (quello della famosa equazione) pubblica il famoso libro "Che cos'è la vita" dove vengono elaborate e raccolte le lezioni da lui tenute al Trinity College nel febbraio del 1943. La questione centrale è "come la cellula sia governata da un codice inscritto nei geni" e Schrödinger suggerisce l'ipotesi che la molecola del gene deve essere un cristallo aperiodico, formato da una sequenza di elementi isomerici che costituiscono il codice ereditario. Tale codice contiene il piano di sviluppo dell'organismo.Un paio di bonus track che, spero, risulteranno quello chesono, dei divertenti financo ridicoli passatempo: la dimostrazione dell'inesistnza di Babbo Natale sulla nonciclopedia e la fisica di Babbo Natale di Giorgio Bonvicini, divertente post forse unpo' datato (per i tempi della rete) ma perfetto per il perodo.
Detto questo... Buone feste a tutti e ci si rilegge al prossimo anno con il (non) carnevale (spero prima con il blog!).
La slitta di Babbo Natale inquadrata dal radar nel banner di questa edizione è estratta dalla copertina di dicembre 1958 del Weather Bureau Topics.
Le immagini dei dolci di Natale sono estratte da un poster di Marco Casolino.
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