Stomachion

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mercoledì 25 dicembre 2024

Topolibro: Il Natale insieme a Topolino

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Se quest'anno fossi stato in Calabria, probabilmente quest'oggi sarei riuscito a pubblicare la recensione del numero natalizio di Topolino. Questo perché in Calabria (e penso un po' in molte regioni del centro-sud), il settimanale disneyano viene distribuito nelle edicole di martedì e non di mercoledì, il giorno che è tradizionalmente quello dell'uscita di Topolino. Così per questo Natale 2024 ho pensato bene di scrivere alcune righe relative al Topolibro abbinato con il #3604 uscito settimana scorsa. Ovviamente nell'attesa di poter mettere le mani sul #3605 che spero di acquistare tra un paio di giorni. Tra l'altro, a proposito di quanto scritto poc'anzi, nel box sulla curiosità che precede la storia d'apertura, L'anticipo natalizio, si ricorda come lo sceneggiatore Marco Bosco abbia trovato il numero che la pubblicava, il #2719, con un giorno d'anticipo mentre si trovava all'aereoporto di Cagliari!

martedì 24 dicembre 2024

Il problema di Babbo Natale

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Nella notte di Natale, Babbo Natale sale sulla sua slitta per distribuire i regali intorno al mondo. Approfondito il problema della velocità della slitta e delle dimensioni del sacco di Babbo, c'è in effetti un altro problema, strettamente legato ai regali, che è stato affrontato nel 2006 in un importante articolo scientifico:
Babbo Natale ha \(n\) regali da consegrare tra \(m\) bambini. Ogni bambino assegna un valore arbitrario a ciascun regalo. Sia \(p_{ij}\) il valore che il bambino \(i\) assegna al regalo \(j\). L'obiettivo di Babbo Natale è distribuire i regali in modo tale che ogni bambino fortunato sia il più felice possibile, ovvero deve cercare di massimizzare \[\min_{i=1, \cdots, m} \sum_{j \in S_i} p_{ij}\] dove \(S_i\) è l'insieme dei regali ricevuti dall'\(i\)-esimo bambino.

domenica 24 dicembre 2023

Topolino #3552: La lunga notte di Natale

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Il Topolino #3552, la cui recensione arriva alla domenica, come accadeva ai bei tempi, è un numero squisitamente natalizio, sia per la conclusione de La lampada bisestile di Marco Nucci e Stefano Intini che riporta il Natale in Calisota, sia per la storia di chiusura, Paperinik e la minaccia del doppio Natale di Francesco Artibani e Arild Midthun. Ed è da quest'ultima storia che voglio partire per molti motivi, innanzitutto perché segna l'inizio, si spera, di una proficua collaborazione tra il fumettista egmontiano e Topolino in generale e Artibani in particolare.
Sulla storia c'è ben poco da dire: deliziosa e divertente, come sempre dinamica, riporta su Topolino il Paperinik-non-di-Gervasio che ultimamente è stato l'unico presente sul settimanale (e forse è anche il motivo per cui ultimamente sto acquistando regolarmente il mensile Paperinik). Artibani dimostra che è possibile riuscire a realizzare una storia di Paperinik gradevole e originale, senza dover necessariamente puntare sulle atmosfere martiniane, tra l'altro molto ben supportato da un ottimo Midthun, che esibisce un tratto dettagliato che, in alcuni personaggi di contorno e in Babbo Natale in particolare, mi ricorda Albert Uderzo.
Alla storia ho anche dedicato un video di Disney Comics&Science, motivo per cui ho deciso di iniziare proprio da questa l'articolo che state leggendo:

lunedì 24 dicembre 2018

Carol of the bells


Mykola Leontovych
via commons
Carol of the bells è una canzone natalizia composta dall'ucraino Mykola Leontovych nel 1914 con le parole dello statunitense Peter J. Wilhousky. Si basa sul canto popolare ucraino, sempre natalizio, Shchedryk. Mentre il testo di Wilhousky è protetto da copyright, le musiche di Leontovych sono in pubblico dominio. La marcia del compositore ucraino ha un ritmo decisamente coinvolgente con alcune inflessioni oserei dire gotiche che la rende perfetta per la versione symphonyc metal della Trans-Siberian Orchestra, a quanto pare in collaborazione con i Metallica.
Quindi Buon Natale con Carol of the bells:

domenica 25 dicembre 2016

(non) carnevale della fisica #21

Per uno strano (ma non troppo strano per chi è un po' avvezzo alla matematica del calendario!) caso l'ultimo (non) carnevale della fisica del 2016 cade nel giorno di Natale. Visto che siamo sul finire dell'anno, permetetemi un minimo di celebrare questa iniziativa (non) ufficiale che, in questo 2016, pur tra tante difficoltà, con Anarita Ruberto siamo riusciti a condurre in porto ogni mese. Sarebe bello se per il 2017 qualcuno degli altri blogger italiani volesse provare a organizzare una delle future edizioni, per allargare lo spettro e le potenzialità di questo picollo progetto. Contattateci!
Ad ogni buon conto, essendo questo un mese di festa, parto subito con il primo contributo a tema natalizio, la puntata #136 del podcast di Scientificast condotto da Simone Angioni e Paolo Bianchi. Gli argomenti trattati sono vari, ma l'attacco con la fisica arriva grazie a Silvia De Simone che parla delle proprietà fisiche della neve e del ghiaccio!
Tra i collaboratori di Scientificast, Marco Casolino ha anche un blog personale, dove scrive di fisica. Per questa edizione ho selezionato un articolo recente sul funzionamento di una lampadina:
La prima lampadina elettrica è stata quella a incandescenza. Si tratta di un filamento di tungsteno posto in un bulbo di vetro in cui è stato fatto il vuoto. Facendo passare corrente elettrica nel filamento, questo si scalda per gli urti che gli elettroni della corrente hanno con il materiale (effetto Joule). L’alta temperatura fa agitare gli elettroni, accelerandoli in tutte le direzioni e facendo loro emettere luce. Una carica elettrica accelerata emette, infatti, un’onda elettromagnetica: maggiore la temperatura e maggiore l’accelerazione e anche la frequenza dell’onda elettromagnetica emessa (legge di Wien). Ciascun corpo emette radiazione secondo la sua temperatura: gli animali a sangue caldo nell’infrarosso, le braci di carbone nel rosso se la temperatura è bassa e nel bianco se è alta (per il contributo delle frequenze verdi e blu). Dato che le accelerazioni degli elettroni possono avere vari valori, l’emissione termica di luce avviene in un ampio intervallo di frequenze.
Con Pasquale Napolitano su Math is in the air cerchiamo di capire l'equazione che fa vibrare il mondo:
Cosa hanno in comune una sospensione di una vettura e un palazzo soggetto ad un terremoto? Da un punto di vista macroscopico ben poco, sono due fenomeni completamente diversi. Quello che hanno in comune è, che per certi aspetti, entrambi sono soggetti alle stesse leggi della dinamica, entrambi presentano gli stessi comportamenti (quali ad esempio la risonanza) e possono essere trattati mediante la stessa schematizzazione fisica e le stesse equazioni matematiche.
Inauguro la corposa sezione astronomica con Sandro Ciarlariello che smonta l'ennesima bufala sul Sole:
Mercoledì 16 novembre 2016 uno degli strumenti dell'osservatorio STEREO che si occupa di registrare le variazioni di temperatura è andato momentaneamente oltre il limite di rivelazione e ha iniziato a non funzionare per un po'. Questo ha provocato uno sfasamento delle immagini registrate da due diversi strumenti a bordo di stereo e di conseguenza una sovvrapposizione di dati acquisiti.