Stomachion

giovedì 15 maggio 2025

Nel fantastico mondo di Abarat

20240907-abarat-cover
Era rimasto lì, nello scaffale, per qualcosa come dieci anni, poi, mentre stavo a ragionare su quale lettura far seguire all'ultimo romanzo noir letto, ecco che mi capita la costa di Abarat. Rifletto che è da tanto tempo che non leggo nulla di Clive Barker (anche se ho letto molto poco di Barker: un fumetto o due e il primo dei Libri di sangue, ma conto di recuperare questi ultimi avendo visto in libreria l'omnibus, o qualcosa del genere), così lo prendo in mano con l'intenzione di leggerlo. Vedo, però, che in quarta di copertina questo è solo il primo di cinque libri. Ci sto lì a ragionare ancora un po', poi mi stringo nelle spalle e opto per la lettura: se non mi piacerà o mi lascerà indifferente, non cercherò in nessun modo di recuperare gli altri quattro.
E mai pensiero fu più piacevolmente smentito!
Avrei dovuto intuirlo già dalla grafica del titolo: se ruoti il libro di 180° continui a leggere Abarat come se il libro non l'avessi girato! Inoltre siamo di fronte, verrebbe quasi da dire, all'ennesima saga fantasy in cui un ragazzino, in questo caso una ragazzina, Candy Quackenbush di Chickentown (sembra quasi uscita da un fumetto disneyano!), finisce su un mondo parallelo, l'Abarat del titolo. Qui inizia una lunga peregrinazione, scoprendo un pezzo alla volta che forse Abarat non è così estraneo a lei, o che lei non è così estranea ad Abarat (un'idea, personalmente, ce l'avrei), e, soprattutto, che su Abarat ci sono personaggi che mirano al controllo di questo mondo particolare.
La sua particolarità è che nel suo vasto mare esistono 25 isole principali (seguendo il famoso Almanacco di Klepp si escludono dal novero le isole minori), una per ogni ora del giorno, più una misteriosa isola detta, appunto, Venticinquesima Ora. La particolarità di ciascuna isola è che il tempo su ognuna di esse è fermo all'ora specifica che essa rappresenta. La natura di questo mondo, in un certo senso "delle meraviglie", viene molto ben espressa dall'episodio con cui Klepp, l'estensore della prima edizione del precedentemente citato Almanacco, si trova a raggiungere il luogo dove sorge la città a lui dedicata. Quando arriva, non esiste alcuna città, per cui muore solo e disperato in quel punto. Solo che tempo dopo effettivamente sorgerà una città a lui dedicata, proprio come aveva in qualche modo previsto, verrebbe da dire.
Se consideriamo, quindi, la particolarità di Abarat e dei suoi abitanti, leggere Abarat (il romanzo!) mi ha fatto pensare immediatamente ad Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll. Si aggiungono, però, anche gli intrecci moderni in cui Barker segue le evoluzioni di personaggi differenti oltre a Candy, rendendo la narrazione non solo stimolante, ma anche avvincente.
Spero, quindi, di riuscire a recuperare gli altri due romanzi (il quarto, mi pare che Barker non l'abbia ancora scritto), e ho paura che sarò costretto ad acquistare il volume unico che li raccoglie tutti. Vedremo cosa riuscirò a trovare girando tra le librerie.
Abarat | Giorni di magia, notti di guerra | Assoluta Mezzanotte

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