Stomachion

martedì 20 maggio 2025

Una vita nel cuore della foresta

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Emanuela Evangelista ha compiuto una ben precisa scelta di vita: trasferirsi non semplicemente in Brasile, ma in Amazzonia. Il racconto della biologa è alla fine un viaggio non solo nella memoria, ma soprattutto nel presente. Il presente delle popolazioni rivierasche, che vivono quasi in simbiosi con il Rio delle Amazzoni, confrontato, però, con la vita di città, in una specie di scambio che in qualche modo è anche scontro, con le esigenze forse eccessivamente consumistiche delle città che si scontrano con quelle più semplici degli abitanti della foresta. La descrizione che ne emerge è un ricco mosaico di contraddizioni di un paese che ha una tradizione ancora profonda e ben radicata, ma che non sembra volerla sfruttare, che potrebbe diventare un traino nella difesa dell'ambiente e di un modo di vita più in armonia con l'ambiente, ma che alla fine cede alle istanze di sfruttamento del territorio che portano ricchezza immediata, certo, ma a che prezzo?
Alcune piccole curiosità. Innanzitutto la democrazia dei villaggi lungo il fiume si basa sull'unanimità. Il concetto è semplice: se non si riesce a trovare un compromesso, vuol dire che qualcosa non funziona, e quindi bisogna continuare a discutere.
Poi la capacità degli abitanti di riuscire a muoversi senza perdersi anche nel fitto della foresta (cosa che l'autrice non è riuscita a imparare nonostante tutti gli anni passati), oppure il pensare che sia semplice lavorare, magari alla scrittura di un articolo, e contemporaneamente sostenere una conversazione, che poi è una cosa abbastanza tipica di qualunque sud del mondo!
E poi Fordlandia, la città di lavoratori che doveva portare l'Occidente in Brasile. Che poi l'Occidente c'è arrivato in modi diversi (e in fondo esperimenti come quello di Fordlandia, sempre retti dagli industriali, alla fine sono un po' decaduti anche da noi).
E infine la visita di Roberto Diso, uno dei disegnatori più facilmente associati a Mister No, che era finalmente venutoi a visitare i luoghi che aveva disegnato per anni senza averli mai visti.
Un libro delicato, a tratti leggero, ma non certo banale, che getta uno sguardo inedito su una realtà complessa come il Brasile e, in particolare, l'Amazzonia.

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