
Approfondirò gli aspetti scientifici sul Cappellaio Matto, per lo più tutti concentrati sulle pagine iniziali. E in effetti un po' di conoscenza scientifica aiuta a capire qualcosa sul piano di Gamma. D'altra parte questo primo episodio prepara il terreno con il racconto della sua evasione e del suo attacco alla dimensione Delta. Se possibile la storia alza anche di più la posta rispetto al Fattore gamma, visto che non abbiamo solo il vincolo auto-impostosi da Alessandro dell'uso quanto più corretto possibile di concetti scientifici reali, ma anche il dover riprendere le fila dalla conclusione della vicenda precedente, cercando di costruire un seguito che sia altrettanto, se non più efficace. E questo primo episodio, in questo senso, promette molto bene.
Vi anticipo, comunque, che anche l'omega del titolo di questo seguito, come il gamma del titolo precedente, ha effettivamente un riscontro scientifico, non tanto quello della costante di Chaitin, ma legato alla densità della materia oscura nell'universo.
Un gruppo di ragazzini in mezzo al mare
Il grosso del numero, però, è occupato da L'avventura davvero avventurosa, storia in due tempi di Bruno Enna e Nicola Tosolini all'interno della serie di Paperino Paperotto. I due autori riprendono Howard Duckies, il miliardiario introdotto nel cast della serie su Topolino #3619, che diventa il motore principale della storia, visto che porta Nonna Papera, Paperino e amici e la signorina Witchcraft, la maestra di Quacktown, su un'isola di sua proprietà dove, come nello stile da commedia americana di Enna, si intrecciano diverse trame in maniera brillante, divertente e appassionante. E mentre una di queste trame coinvolge gli adulti e una banda di contrabbandieri, un'altra è una specie di caccia al tesoro che i ragazzini portano avanti con una mappa ritrovata in uno scompartimento sulla cima del faro dell'isola.A ben vedere, quindi, con le opportune modifiche, ci troviamo di fronte a una vera e propria parodia de I goonies, film del 1985 di Richard Donner (lo stesso del film di Superman con Christopher Reeve).
Ancora un po' di scienza!
Il numero si chiude con La tuta del silenzio di Marco Bosco e Giampaolo Soldati che affronta il tema dei metamateriali, in questo caso con la creazione da parte di Archimede di una tuta in grado di bloccare le onde acustiche prodotte da chi la indossa. Stiamo quindi parlando di metamateriali acustici, in grado di manipolare il suono. Altri metamateriali interessanti sono, poi, quelli termici (utilizzabili, entro i limiti del regolamento, nei freni delle Formula 1), peraltro già presenti in natura.Gli studi sui primi materiali in grado di manipolare, invece, le onde elettromagnetiche (e quindi quei materiali che oggi chiamiamo, appunto, metamateriali), risalgono alla fine del XIX secolo quando Jagadish Chandra Bose ne studiò, nel 1898, le proprietà chirali. Qualche anno più tardi, invece, Karl Ferdinand Lindman ha studiato l'interazione delle onde con le eliche metalliche. Sul finire degli anni Quaranta, invece, Winston Kock presso i Bell Laboratories sviluppò diversi metamateriali. La prima descrizione teorica per questo genere di materiali arrivò, invece, nel 1967 quando Victor Veselago descrisse un materiale con indice di rifrazione negativo.
Nessun commento:
Posta un commento