Stomachion

martedì 22 aprile 2008

Il tempo degli uomini

Immagine di MomoAutore de La storia infinita (che prometto prima o poi leggerò!), diventato film di culto, Michael Ende è anche l'autore di un romanzo fantastico che potremmo tranquillamente definire una favola moderna: Momo.
Momo, una ragazzina spuntata dal nulla, forse scappata da un orfanotrofio, un po' come il ragazzino de Il nuovo arrivato in Piccoli miracoli di Esiner, riesce a portare un po' di pace nel quartiere della grande città moderna in cui è ambientato il romanzo. In un certo senso Momo, grazie alla capacità di ascoltare gli altri, nessuno escluso, concede il tempo agli esseri umani di capire quello che succede loro, di avere una visione lucida sulla vita e scaricare così le tensioni cui ogni giorno veniamo sottoposti. Momo, però, dovrà affrontare la sfida degli Uomini Grigi, dei malvagi esseri nati dal cuore degli uomini e in grado di rubare loro il tempo per prosperare e sopravvivere. Così nella città di Momo si diffonde una terribile epidemia: ogni adulto vive in maniera frenetica con l'idea di risparmiare tempo, senza rendersi conto che così facendo perde una parte di se stesso. I bambini, immuni all'effetto degli Uomini Grigi, vengono richiusi in grandi palazzi dove giocano in maniera controllata e solo giochi utili, a dire degli adulti. Resterà solo Momo a sfidare gli Uomini Grigi, insieme ad una tartaruga che vede mezz'ora nel futuro, nell'appassionante sfida degli ultimi capitoli.
La cosa più interessante, o per meglio dire inquietante, è la descrizione di Ende della società ormai preda dell'influsso degli Uomini Grigi: Ende descrive una società terribilmente simile a quella che spesso stiamo oggi vivendo. La speranza di Ende è che ci sia una soluzione, è che ci accorgiamo in tempo di dove stiamo andando, che le nuove generazioni possano porre rimedio: visto che il romanzo è del 1973, forse il messaggio non è stato ancora recepito...

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