Qualche giorno fa scrivevo una mail ad alcuni amici intitolata "rabbia" in cui mettevo in evidenza come anche in un giornale come repubblica si ricominciassero ad usare parole come "conflitto sociale", "neo borghesia", "lotta di classe", "proletari", ...
In queste ultime settimane sono stati sequestrati banchieri ed amministratori delegati e con il G20 alle porte anche il movimento noglobal e' uscito di nuovo allo scoperto.
Oggi in un nuovo articolo su Repubblica l' economista francese Jean-Paul Fitoussi riusa una vecchia frase: "rivolta popolare" ed aggiunge: "Le fondamenta della democrazia sono in pericolo".
La crisi proviene infatti da una grande menzogna, la gente ha capito di essere stata raggirata, per tre decenni è stato raccontato un sistema come verità assoluta, ...
Chi fino ad un anno fa avrebbe scritto queste parole su un giornale di massa? ma cosa sta succedendo? si dice che il capitalismo come lo abbiamo conosciuto e' morto, l'era del neoliberismo e' davvero morta? L'analisi di Marx si sta rivelando corretta: il sistema crolla a causa delle ingiustizie, delle diseguaglianze, e non importa se ci si definisce comunisti, marxisti o se si e' letto il capitale, quando la gente si scontra con i limiti del capitalismo la rivolta scatta automaticamente, come le violenze, le tentazioni di repressione, di rimettere tutto in ordine con la violenza ed il nazifascismo (perche' ritornano, come borghezio insegna).
Crisi economico-finanziaria, crisi del clima, crisi delle risorse energetiche e minerarie... naturalmente tutte connesse tra di loro e legate al sistema economico che da due secoli e' diventata la nostra religione: il mercato.
Cosa nascera' dalle ceneri del capitalismo? che mondo lasceremo alle future generazioni?
In questi giorni si sta decidendo il futuro del mondo, del nostro futuro. Mai come ora dobbiamo stare svegli, con le orecchie bene aperte: quello che sta succedendo ci tocca da vicino, da troppo vicino.
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