Stomachion

domenica 19 febbraio 2012

La leggenda del violinista nella metro

Nella timeline di Google Plus è girato un messaggio che è la traduzione italiana di una e-mail girata nel 2008 il cui testo potete trovare su Urban Legend. La storia narrata non è finta e si riferisce a una candid camera realizzata dal Washington Post nel 2007 con la collaborazione di Joshua Bell, uno dei più grandi, se non il più grande violinista. L'idea era semplice: far suonare al migliore nella stazione della metropolitana per vedere un po' se le persone si fermavano ad ascoltare, anche solo per poco, qualcosa di bello come un pezzo eseguito da Bell. Se arrivate alla fine del filmato originale, noterete come la maggior parte delle persone passa indifferente, e solo pochi si fermano ad ascoltare, mentre solo una signora, sul finire del filmato, riconosce il violinista.
Avere dei suonatori nelle metropolitane delle grandi città statunitensi non è, però, così raro: ad esempio può capitare, salendo sulla metropolitana di New York, che a un certo punto arrivino un gruppo di ragazzetti che iniziano a ballare e a cantare con una base rap o hip-hop, o magari in Penn Station si possono incontrare gruppi di due o tre persone che suonano country, jazz, blues. Succede, a New York come in tutte le città (ad esempio al Duomo, nella metropolitana gialla, però, per un certo periodo di sono stati - non so ora - alcuni ragazzi che suonavano il violino, proprio come Bell), che alcune persone si fermano per ascoltare questi gruppi, giusto poco prima di prendere il treno (più probabile, avendo questo dei tempi stabiliti) o la metropolitana (che a volte se ne perdi una, magari la prossima è piena, o ci vuole molto tempo per aspettarla, o quanto meno più tempo di quanto sei disposto ad aspettare), o magari si scambiano pacche (o lasciano un po' di centesimi) con questi ragazzi rap.
Il punto della questione, però, non sono tanto le persone che per un motivo o per un altro (ad esempio essere turisti pone in una disposizione sicuramente molto migliore rispetto ai musicisti della metropolitana) si fermano ad ascoltare, ma cercare di caèpire perché la maggior parte delle persone non lo fanno, o comunque sembrano comportarsi come se ignorassero ciò che di musicale avviene intorno a loro. Sicuramente una possibile spiegazione sta, per gli orari di punta, nel flusso di persone che si riversano nella metropolitana: è difficile fermarsi ad ascoltare quando sei imbottigliato da tutti i lati da persone pronte a travolgerti se solo rallenti. E d'altra parte la frenesia del mondo moderno, fatto di orari stabiliti, di arrivare in ufficio in orario per evitare la sfuriata del capo, o di arrivare a casa in orario che tra poco entra il resto della famiglia che vuole mangiare non aiuta certo a prendere la scelta consapevole di fermarsi e ascoltare. Magari, e questa è una speranza non verificata, la maggior parte di loro si accontenta di rallentare un po', senza fermarsi, per catturare più note possibili, più magia possibile.
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P.S.: colgo l'occasione per segnalare FameLab il talent show per narratori di scienza (via IncredibleButTru, io non faccio niente

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