La Prima Legge recita più o meno così:
Quello che succede continuerà a succedere.La Seconda Legge recita invece
Rifletti sull'ovvio, perché pochi lo vedonoLa Terza Legge invece recita
Rifletti sulle conseguenzeGrazie a queste tre leggi, secondo Asimov, si possono spiegare tutti i clamorosi successi della fantascienza nel corso del XX secolo (e di fine XIX).
In particolare, usando Prima e Seconda Legge, Asimov scrive:
Tuttavia, nel 1900, quando venne scoperta l'energia nucleare, la Prima Legge avrebbe reso evidente che la tecnologia, diventando sempre più perfezionata, avrebbe alla fine sottomesso quest'energia nucleare alle necessità dell'uomo.E in un certo senso quella lezione viene oggi applicata dall'INAF che sul suo canale youtube ha pubblicato due video su Astrofisica 2161, uno sul presente: e uno sul futuro: Concludo per il momento qui l'esame del saggio di Asimov segnalandovi uno dei successi più clamorosi delle Leggi della Futurica, in particolare della Terza, ovvero Soluzione insoddisfacente di Robert Heinlein, scritto sotto lo pseudonimo di Anson MacDonald (e che confesso di non aver letto...), dove il maestro Heinlein arriva addirittura a predire il Progetto Manhattan!
H.G.Wells fece subito questa supposizione, e scrisse racconti sulle bombe atomiche nel lontano 1902. Molti onesti scienziati - perfino premi Nobel per la fisica - continuarono invece a credere in buona fede, fino agli anni '30, che l'energia tomica non sarebbe stata mai domata. Fu su questo particolare argomento che gli scrittori di fantascienza si dimostrarono, e in modo molto spettacolare, più esatti degli scienziati, ed è per questo che oggi gli scienziati, imbarazzati per il precedente, sono più propensi a usare la Prima Legge e a essere generosi nelle loro predizioni.
E' nella reale natura della fantascienza prendere in considerazione il disagevole, se è là che ci porta il compito di estrapolare le tendenze sociali e il progresso scientifico. La cosa migliore della faccenda, però, è che il lettore di fantascienza accetta il disagio e lo guarda in faccia.I passaggi dal saggio di Asimov sono tratti dalla traduzione di Rosella Sanità.
Se potessimo costringere tutto il mondo a fare altrettanto, l'umanità avrebbe forse una possibilità di salvezza.
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