Quando ero bambino io Topolino, per un po' di anni una volta l'anno, aveva in allegato un sacchetto di semi da piantare: un modo per promuovere la coscienza ecologica dei lettori, educandoli così al rispetto del "verde". E' stato bell, questa settimana, girando per l'edicola, vedere che questa tradizione è tornata per il giorno della Terra 2016, grazie a un direttore, Valentina De Poli, che probabilmente all'epoca era una bambina che, come me, apriva Topolino e si trovava i semi da piantare. E quell'emozione provata è bello che oggi possa provarla qualche altro bambino!
Il numero in edicola, però, il 3152, non è speciale solo per i semi, ma anche per la storia principale, Topolino e il tesoro del cielo, scritta da un Marco Bosco in ottima forma per i disegni di Giada Perissinotto.
La storia è scritta con attenzione, giudizio e competenza. C'è, infatti, una lunga porzione di vignette in cui viene spiegato il lavoro del climatologo e del meteorologo, e il meteorologo interpellato da Zapotec, Topolino e Pippo è la disneyzzazione del famoso Luca Mercalli:
Vorrei far notare che l'ultima battuta di Topolino sembra riecheggiare il famoso "Non può piovere per sempre" tratta dal film Il corvo del 1994 e che ben sintetizza uno dei risultati più importanti della teoria del caos: se proviamo a descrivere un sistema costituito da più oggetti che interagiscono tra loro, ciascuno dei quali descrivibile da un'equazione semplice e deterministica, si ottiene un sistema caotico di cui si possono fornire delle semplici probabilità. Se grafichiamo il sistema, però, otteniamo i così detti attrattori di Lorenz, ovvero dei punti di equilibrio instabile intorno cui si sposta il sistema. Ad esempio la figura qui sotto rappresenta un sistema con due stadi, come può essere quello che rappresenta a un primo livello il tempo in una giornata: piove o c'è il sole.
Questo vuol dire che quando applichiamo un attrattore del genere al tempo, è facile concludere che... "Non può piovere per sempre!"
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