Un po' scacchi, un po' tarocchi, un po' heroic fantasy, un po' intrighi di potere, con un sorprendente finale che getta una luce fantascientifica su tutto il romanzo, profondamente ispirato a William Shakespeare. Di fatto è una guerra come gli scacchi, fatta di cavalieri e tradizioni, dove l'aspetto fantastico è più nell'atmosfera che in un qualche reale intervento magico e solo il finale chiarisce l'origine delle tradizioni e delle leggende del mondo dove è ambientato il romanzo di John Crowley.
Una lettura interessante che costituisce uno dei miei molti recuperi di vecchi romanzi tra le bancarelle del mercato o gli scaffali di venditori ambulanti e librerie dedicate (che purtroppo stanno scomparendo)!
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