Un gran premio completamente nuovo. Un circuito su cui mai si era corso. E le regole che valgono per tutti. Il resto come sempre. Schumacher re del Bahrein, dietro di lui il fido Barrichello e sul podio, per la seconda gara consecutiva, Jenson Button sulla stupefacente BAR. Tra gli sconfitti ci si lecca le ferite: la McLaren ha rotto entrambe le vetture (crisi nera, anzi nerissima), la Williams ha visto il solo Ralf a punti (7.mo), mentre Montoya (13.mo) ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di una rottura del cambio quando era terzo. Alla fine della gara dirà che non sarebbe stato in grado di vincere nemmeno con il caldo che di solito è norma in Bahrein (giornata fresca, una delle cinque in cui, in media, piove in un anno nella repubblica islamica).
In casa Renault, intanto, limitano i danni e sorpassano la Williams grazie al 4.o posto di Jarno Trulli e al 6.o di Alonso, che con una buona gara corregge gli errori che lo hanno fatto partire in posizione arretrata.
Da notare che, a differenza della scorsa stagione, non solo Williams e McLaren sono peggiorate nell'affidabilità, ma anche gli pneumatici Bridgestone sembrano migliorati, mentre in casa Ferrari si riesce ad interpretare queste nuove qualifiche in maniera migliore rispetto alla scorsa stagione. Ultima cosa: la sorprendente BAR motorizzata Honda, continua a migliorare gara dopo gara e rischia di essere, sin da Imola, insieme con la Renault, il vero avversario della Rossa nella corsa ai titoli mondiali. Certamente Button sarà un duro cliente nella prossima stagione.
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