In effetti è vecchia la storia del ritrovamento di una mummia tra le rovine dell'Egitto. Vecchia quanto i primi scavi archeologici in quesi siti misteriosi, tra le piramidi, tombe di faraoni e sacerdoti. I primi ritrovamenti ispirarono romanzi e racconti, a volte dell'orrore, come nel caso de L'Ira della Mummia, di Anthony Wylm, letto alcuni anni fa, a volte racconti che, con il pretesto di narrare storie tradotte da papiri rinvenuti insieme alle mummie stesse, in realtà erano racconti e romanzi classificabili sotto il filone di romanzi storici. Uno dei primi esempi di romanzi storici sull'antico Egitto è Il romanzo della Mummia, di cui ho appena concluso la lettura, che racconta la drammatica storia Tahoser, giovane figlia di un alto sacerdote, morto da poco, amata, senza ricambiarlo, dal Faraone. Il suo cuore, infatti, è rivolto verso un giovane ebreo, Poeri, che a sua volta ama la giovane Ra'hel, proprio nel periodo in cui gli ebrei cercano di affrancarsi dal dominio egiziano e di iniziare il loro lungo viaggio nel deserto. La vicenda, quindi, si intreccia con il più importante racconto biblico, qui in parte reinterpretato e romanzato, dove Gautier presenta un Mosé dall'aspetto imponente e importante, circondato da un'aura mistica e descritto similmente a come lo vedeva Michelangelo nella sua famosa scultura.
Alla fine la giovane Tahoser muore, in attesa di un Faraone che non voleva e che si era gettato all'inseguimento più per odio e ripicca, piuttosto che restare per l'amore di una giovane fanciulla.
Nessun commento:
Posta un commento