Commentando il mio post sulla "cacciata" del papa dalla Sapienza, il buon amico Alessandro scriveva in particolare:
Se i cattolici credono nel libero arbitrio e quindi nella facoltà intellittiva personale di decidere et giudicare et criticare atque agire, perchè questo pallone gonfiato scrive encicliche "per orientare il pensiero dei fedeli in un' epoca di confusione mentale e spirituale"?
Si crede un eccelso critico? ma se non è capace neanche di accettare e scusarsi per tutti i crimini ideologici compiuti dalla chiesa....
Illuminami.
In pratica non conosco un cattolico che creda veramente e fino in fondo nel libero arbitrio, se non quando bisogna condannare i comportamenti ritenuti immorali, e poi nel frattempo è passato sotto i ponti anche la lettura di alcuni interventi alla questione, interventi che si possono scaricare dalle pagine dell'Osservatorio sulla Ricerca. Il più interessante di questi è sicuramente l'intervento di Parisi, uno dei criticatissimi fisici firmatari della lettera. In questo intervento si scoprono alcuni fatti interessanti: la lettera era stata inviata al Rettore in forma privata il 10 novembre dell'anno scorso, e non pochi giorni prima dell'inaugurazione, come sembrava dal polverone mediatico sollevato dalla questione. Non solo: la lettera serviva per dare inizio ad una discussione, come nello stile di ogni scienziato, e in particolare di ogni fisico, sull'opportunità di invitare il papa non in quanto uomo di cultura, ma in quanto rappresentante di un'istituzione religiosa. Ovviamente quando la questione viene lasciata cadere per tanti mesi per poi tirarla fuori quando si arriva al dunque, è certo che qualcuno si arrabbia come una bestia, che cerca di linciare a parole uomini che cercavano semplicemente di difendere la loro libertà di partecipare alla fase decisionale della vita universitaria. In fondo alla Sapienza ci lavorano ogni giorno!!!
Certo, qualcuno dirà che avendo visto alcuni anni fa Parisi ad un congresso a Cortona, avendo visto e sentito con mano le sue capacità di divulgatore nel descrivere le sue scoperte di alta fisica teorica in maniera chiara sono portato a pensare che Parisi sia un uomo di cultura decisamente molto più illustre ed importante di un qualsiasi papa, però è sicuramente uno dei protagonisti della vicenda e nessuno meglio di lui può essere chiaro sulla vicenda.
Alla fine chi è stato più intollerante? E soprattutto chi è stato più intelligente visto che il problema dei rifiuti in Campania ha iniziato a sparire dagli organi di informazione proprio da quel momento in poi?
E infine, il problema dei rifiuti lo abbiamo veramente risolto? Non possiamo saperlo visto che, come tanti Ponzio Pilato, i nostri governanti se ne sono lavati le mani...
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