Vicenda scabrosa, quella de L'uomo al balcone, romanzo poliziesco della coppia Sjowall-Wahloo, i coniugi svedesi che idearono Martin Beck e la sua squadra.
Come tutti i romanzi della serie, anche questo presenta elementi di realismo e aderenza alla realtà svedese decisamente fedeli. Non è un caso, in effetti, che proprio nella telefonata di apertura alla polizia si trovino i semi della risoluzione del caso e che sono dopo settimane di dura indagine sul campo e di accerchiamento dei parchi si riesca a catturare l'assassino, questa volta assolutamente per caso.
La casualità che rientra generalmente nelle indagini di polizia è il primo elemento di forte realismo della vicenda, cui vanno aggiunte le vicende reali di politica e attualità svedesi che entrano nel romanzo e lo ispirano, come sempre avviene. Questo lascia spazio alle critiche sociali dei due autori, critiche sul modo in cui la politica, negli ultimi anni, aveva gestito il corpo di polizia, di fatto militarizzandolo e spingendo la popolazione ad avere più timore che rispetto verso i poliziotti. Emblematica la scena in cui un poliziotto semplice all'avvicinarsi di Martin Beck, tratta quest'ultimo con supponenza, almeno fino a che questi non si identifica: un atteggiamento del genere non è certo quello che teneva la generazione di poliziotti di Beck.
L'indagine, invece, è semplice da raccontare, ma terribile da portare avanti: bisogna infatti catturare un assassino di bambine, un uomo sconosciuto che abborda le bambine nei parchi della città. Unici testimoni un bambino che non sa ancora parlare molto bene, il fratellino dell'amica della prima vittima, e un borseggiatore catturato solo grazie a un'amante tradita. L'impresa sembra impossibile, appesantita da un lato dalle pressioni di politica e opinione pubblica (ovviamente infervorata dai giornalisti, che hanno ricevuto la loro dose di critiche in Un assassino di troppo) dall'altro dalle condizioni in cui vengono ritrovate le bambine, strangolate e devastate.
Una brutta vicenda per un romanzo veramente molto bello.
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