Questa sera alle ore 20 il maestro Gianandrea Noseda dirigerà la Filarmonica della Scala. Anche in questa occasione ho avuto l'occasione di assistere alle prove aperte della Filarmonica, ottenendo anche la risposta a una annosa questione: A cosa servono i direttori d'orchestra?
Prima di rispondere alla domanda, però, eccovi il Preludio de I maestri cantori di Norimberga, che fa parte del programma di questa sera e che ieri, durante le prove, è stato eseguito in apertura della seconda parte:
Innanzitutto un paio di parole su Noseda: grande! Bello il suo modo di dirigere l'orchestra e di mantenere i contatti con gli orchestrali (con i quali i rapporti mi sono sembrati ottimi dal primo all'ultimo), abile poi soprattutto nella prima parte in cui c'era da gestire anche la presenza del baritono Matthias Goerne, solista del programma wagneriano proposto dal maestro per la serata. Goerne, infatti, nonostante l'ottima esecuzione dell'orchestra, in alcune occasioni costringeva a far ripetere alcuni passaggi per alcune imperfezioni, o comunque per alcuni piccoli dettagli che in effetti non sembravano accordarsi con la sua voce. In alcuni passaggi, in effetti, si notava nettamente la differenza di prestazione di Goerne prima e dopo i suoi suggerimenti.
In ogni caso intenso e interessante il programma, che è stato anche spiegato al pubblico intervenuto passo passo: delle prove aperte, dunque, nelle quali l'orchestra non si è risparmiata e che devono lasciar ben sperare per il concerto di questa sera: fortunati coloro che parteciperanno oggi, ma ancor più fortunati, direi, quelli che hanno assistito alle ultime prove di ieri sera.
In effetti si è assistito non solo a delle belle esecuzioni, ma anche a quelle piccole operazioni di raffinamento che rendono l'esecuzione delle opere personale: Noseda, infatti, ha spesso dato suggerimenti su come eseguire alcuni passaggi, in modo da trasmettere una certa sensazione piuttosto che un'altra. Esempio: ad un certo punto ha fatto eseguire un passaggio, legato alla notte e al buio, con l'archetto molto vicino al ponte (negli archi è il pezzo di legno nella parte bassa che consente ai fili di correre in maniera parallela lungo tutto lo strumento).
In definitiva delle belle prove, divertenti e interessanti anche per il rapporto più rilassato con il pubblico che occasioni come questa permettono di costruire. E Noseda che, una volta sul palco, nella postazione di direzione, si anima al ritmo della musica, ma al tempo stesso guidandola, si spera, nella giusta direzione.
Chiuderei qui questo florilegio di lodi, lasciandovi però con La marcia funebre di Sigfrido, sempre dalla famosa saga dei Nibelunghi, i cui pezzi sono tanto piaciuti a mia sorella!
Ah! Già! A cosa servono i direttori d'orchestra? A fornire un'interpretazione dei brani musicali suonati. Senza ci sarebbe una esecuzione probabilmente piatta e asettica della partitura, o al meglio una caotica composizione di tante interpretazioni personali, tutte differenti una dall'altra.
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