In sintesi, abbiamo dimostrato che attraverso la matrice di probabilità delle diverse esperienze incontrate dai nostri partecipanti, c'è stata un'alterazione comune rilevabile e significativa della loro RSN (resting-state network) associata con la lettura di sezioni di un romanzo durante la sera precedente. (...) Rimane una questione aperta per ulteriori studi su come questi effetti siano duraturi, ma i nostri risultati suggeriscono un potenziale meccanismo attraverso il quale la lettura di una storia rafforzi non solo le regioni di elaborazione del linguaggio, ma influenzi anche l'individuo attraverso la semantica nelle regioni sensomotorie.(da Short- and Long-Term Effects of a Novel on Connectivity in the Brain di Gregory S. Berns, Kristina Blaine, Michael J. Prietula, Brandon E. Pye via futurity.org)
Stomachion
venerdì 27 dicembre 2013
Il cervello dei lettori
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