Periodo instabile, questo. Quel che riesco a scrivere è tutto frutto di motivazioni così forti che, in un periodo più tranquillo avrebbero fruttato post a raffica. E' anche per questo (e non solo per non tenere fermo il blog troppo a lungo, come ultimamente) che pubblico questa news dall'Europa, giratami grazie a una mailing list di precari:
La Corte di Giustizia Europea sbarra la strada al lavoro precario. Docenti e Ata della scuola con più di 36 mesi di servizio hanno diritto all'assunzione. È una svolta storica per i tanti precari di tutto il pubblico impiego. La soddisfazione della FLC CGIL impegnata sin dal 2010 in questa vertenza.
La Corte di giustizia stabilisce che l'Italia viola le direttive Ue: i precari con più di 36 mesi di servizio devono essere assunti a tempo indeterminato. Flc Cgil: "Una sentenza che farà da apripista e dà una speranza a centinaia di migliaia di persone"
A tutto questo ottimismo rispondo con: non ci sono soldi a meno di non tagliare qualcosa d'altro (spese militari, per esempio?); la sentenza della Corte, per essere applicata, implica (a mio modo di vedere, ovviamente) una modifica sostanziale delle modalità di assunzione da parte dello stato italiano (che nella mia ottica vuol dire essere meno legati ai concorsi e dare una maggiore responsabilità a segreterie e presidenze di fronte ad assunzioni sbagliate), e anche questo mi sembra molto difficile che accada.
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