Rispetto a La spada, Le pietre magiche è decisamente più originale, con la lotta contro una magia mistica e ormai lontana. Brooks riesce a gestire al meglio i personaggi, pur se continua a restare abbastanza evidente un piccolo difetto, in parte presente anche ne Il primo re: non sembra riuscire a gestire al meglio lo scorrere del tempo per le varie compagnie che si dividono la cerca e la sfida contro le forze del male. Comunque, pur non raggiungendo i toni epici della vicenda di Jerle Shannara, Le pietre magiche risultano estremamente efficaci, mescolando al meglio gli elementi del fantasy, con i sentimenti forti dei personaggi. Su tutti, come al solito, svetta Allanon, l'erede di Bremen, ma soprattutto la vicenda di Wil e Amberle, che affrontano le loro paure e i loro dubbi e da questi traggono il coraggio per superare le difficoltà che la vita gli riserva.
Un romanzo, quindi, sulle paure e sui dubbi della vita, un romanzo sulla ricerca di se stessi, decisamente più efficace del precedente: abbandonati gli omaggi a Tolkien ecco finalmente il Brooks che avevo letto sul Primo re. Decisamente il miglior romanzo della trilogia originale, il secondo subito dopo Il primo re.
Puntate precedenti:
- La saga di Shannara
1. Il primo re
2. La spada nella roccia
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