In Iraq è morto Nicola Callipari. Era andato per portare in salvo, in Italia, Giuliana Sgrena, la giornalista del Messaggero che era stata rapita da un gruppo terroristico locale. L'auto che li trasportava è stata vittima di un attacco: da parte delle truppe USA!
E' partita un'inchiesta degli statunitensi per capire perché ciò sia potuto accadere, e nel frattempo escono fuori voci secondo cui il governo italiano abbia pagato un riscatto e per non farlo sapere in giro non abbia detto nulla del rapimento agli USA e all'Iraq. O forse la verità sta in un posto molto più oscuro da dove chissà mai se riuscirà a venire alla luce...
Intanto un altro italiano è morto per proteggere chi non poteva farlo da sé.
Tra un pò partiranno le solite strumentalizzazioni politiche, i soliti valzer sul morto, le solite proposte senza idee... La strada verso la libertà e la democrazia è difficile e qualcuno deve pur percorrerla. L'Iraq dovrebbe farlo da solo, ma forse, ancora, non la conosce e qualcuno dovrebbe accompagnarlo.
Tra l'altro, nei giorni scorsi, molti erano preoccupati del fatto che l'Italia potesse perdere la corsa nella ricostruzione con Francia e Germania: come se la cosa più importante nella nostra presenza in Iraq fosse quella di guadagnarci sopra! Forse è proprio così ed io sono l'ultimo degli ingenui, ma almeno voglio continuare a pensare che siamo lì solo per dare un'aiuto.
In rete:
* Rammarico di Ramsfeld
* EVVIVA su Brodo Primordiale
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