Stomachion

martedì 6 dicembre 2011

Osservatorio Astronomico di Brera: arte, metafore e pianeti extrasolari

Orione, sia nella mitologia greca sia in quella romana, era un cacciatore. Come potrete leggere nella pagina wikipediana dedicata al suo mito, sia le sue origini, sia la vitale imprese e la morte sono dibattute, nel senso che molti sono i miti che gravitano intorno a questa figura, che in fondo raccoglie in se l'essenza del cacciatore. E poiché la caccia fu per secoli una delle principali attività su cui si fondavano le prime società, anche quelle che stavano diventando agricole, la sua presenza nel cielo non deve stupire. La costellazione di Orione si trova molto vicino all'equatore celeste ed è facilmente identificabile grazie alle tre stelle splendenti che costituiscono la così detta fascia di Orione, ed è distintamente osservabile proprio in questo periodo e lo sarà fino a maggio. Sarà forse un caso, sarà forse una scelta ben precisa, a Milano presso lo Spazio Tadini in via Jammelli, 24 viene ospitata la mostra di Gioni David Parra Orione come metafora
La mostra personale di Gioni David Parra, Orione come metafora, comprende dipinti, sculture e una istallazione dal forte simbolismo spaziale. Raccoglie le opere più significative dell’artista attorno a un tema che lo affascina da sempre e che alimenta il suo talento visionario: l'Uomo e l'Universo.
La mostra, che si inaugura oggi alle 18, è un'opportunità per approfondire la relazione tra arte e scienza e l'Osservatorio di Brera non perde l'occasione di lanciare un'iniziativa collegata con l'evento, organizzando una tavola rotonda, Arte: tra cielo e terra, che si terrà allo Spazio Tadini il 12 dicembre dalle 18 in poi. Le attività per dicembre, però, non finiscono qui: il 14 dicembre, infatti, come sempre nel Palazzo Brera, questa volta nella Sala della Passione (opposta all'usuale Sala delle Adunanze) si terrà un nuovo seminario del ciclio I cieli di Brera con Giampaolo Piotto che intratterrà il pubblico con I pianeti extrasolari: alla ricerca di altri mondi possibili
Il dubbio sulla presenza di altri mondi abitati o abitabili ha da sempre pervaso la mente umana. Fino a poco tempo fa, le risposte a questa domanda potevano essere solo di tipo filosofico. Finalmente, grazie al progresso tecnologico e ad uno straordinario sforzo osservativo possiamo intravvedere la possibilità di dare una risposta scientifica. Faremo una panoramica di quanto abbiamo imparato negli ultimi 15 anni sui pianeti extrasolari e delle prospettive future di questo nuovo settore di ricerca dell'Astronomia.
E come al solito un paio di parole sul conferenziere:
Laureatosi in astronomia presso l’Università di Padova, Giampaolo Piotto è Professore Ordinario presso la stessa Università. E' stato ricercatore associato presso il dipartimento di astronomia dell'Università della California a Berkeley e ricercatore associato presso l'European Southern Observatory a Garching (Germania). E' membro del comitato scientifico dello strumento HARPS-N, che dal 2012 farà ricerca di pianeti extrasolari con il Telescopio Nazionale Galileo.
L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti (la sala ha una capienza di 100).
Il 16 alle 16:30 è infine programmata la visita dell'Osservatorio, della durata di circa due ore. Per prenotarsi, va compilato l'apposito modulo on-line.

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