Uno dei miei cartoni animati preferiti degli ultimi anni, I cacciatori di draghi, di produzione francese, è ambientato in un mondo fantastico dove gli uomini vivono su isole volanti così in alto nel cielo che non si sa cosa c'è nel vuoto sotto di loro. Per spostarsi da un'isola all'altra quindi si utilizzano ponti, come per le isole più vicine, draghi ammaestrati (almeno quelle razze ammaestrabili) e macchine volanti. Immaginiamo, ora, di essere in un posto del genere: una grande quantità di terreno molto grande, con i confini a strapiombo e immersa nella nebbia, in modo tale che gli abitanti non possono sapere di vivere su un'isola volante. Ovviamente, come in tutte le società ristrette e chiuse, c'è un re che impone la sua legge: tasse, tributi e poi una particolare legge:
Nessun essere vivente ha il permesso di volare.
Chi è scoperto costruire delle macchine volanti viene arrestato e severamente punito, a meno che non provi la macchina oltre i confini, con probabilmente scarsi successi, come è accaduto a Merius, guardiano dei confini, scomparso oltre questi nel tenativo di volare via dal regno di Eldora. Il figlio di Merius, Knit, ha invece nel suo cuore il sogno di volare e andare via da Eldora per vedere il mondo. Questo sogno, però, sembrava inesorabilmente irrealizzabile fino a che non piomba all'improvviso dal cielo un mostro volante cavalcato da un demonio!
Il mostro volante si rivelerà, invece, un lindbergh, una sorta di drago senza ali in grado, però, di cavalcare le correnti con le possenti zampe posteriori e di volare grazie all'ausilio di ali artificiali. Il demone che lo cavalca, invece, è semplicemente un uomo, Shark, un pirata del cielo che riuscirà a fuggire via insieme con Knit sfruttando Plamo, un cucciolo di Lindbergh.
Il fatto che Shark fosse, come scoprì dopo la fuga, un pirata, distrusse la fiducia di Knit nel suo nuovo amico, ma solo il nobile gesto di liberare un gruppo di schiavi da una nave governativa permise al ragazzino di guardare il suo benefattore con un rispetto forse maggiore di quello che l'entusiasmo inziale dell'incontro su Eldora avevano suscitato in lui.
Mentre i nostri eroi si preparano per una gara di volo, i misteri su Eldora e sul piccolo Plamo restano ancora da scoprire, lasciati in sospeso da Ahndongshik per privilegiare l'avventura e la scoperta delle caratteristiche e delle abilità dei lindbergh. Il manga è fin qui interessante e appassionante, disegnato con uno stile che ricorda Yoshikazu Yasuhiko, ma leggermente più caricaturato, ed è un esplicito omaggio al sogno del volo e al grande aviatore di cui prende il nome: Charles Lindbergh!
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