Questo non è il primo libro di Paolo Pasi che leggo, ma continua a non deludere mai! Non so se il messaggio di Pasi ne "Il sabotatore di campane" era uno solo o tanti, io ne ho trovati tanti, e soprattutto tanti spunti su cui riflettere.
La storia inizia con l'arrivo di Gaetano, anarchico non più così giovane, in un piccolo paese, Roccapelata, dove vuole sabotare la campana della chiesa. Ha tutto l'occorrente con sé per raggiungere il suo obiettivo, ma quando arriva sul campanile, oltre a scoprire che non c'è una vera campana con il batacchio ma i suoni sono registrati, trova lì il prete e per una spinta un po' troppo energica da parte di Gaetano, il prete cade dalle scale e muore.
Questa morte viene scoperta quasi subito e Gaetano si costituisce. In una storia come siamo abituati a leggere o vedere nei film, il racconto finirebbe qui, e invece nel libro di Pasi la storia inizia proprio qui. Gaetano, nonostante racconti la verità, non viene creduto. A complicare le cose ci pensano gli abitanti stessi, che poco per volta raccontano alcune cose (a volte anche poco piacevoli) che conoscono riguardo al prete, e che rendono così le indagini sempre più difficili. In aggiunta, in quei giorni, arriva a Roccapelata anche un giornalista che riesce a scrivere un articolo sugli avvenimenti davvero molto appetibile.
Quell'articolo suscita un grande interesse e iniziano ad arrivare fotografi e giornalisti per intervistare e sapere come procedono le indagini. Questa nuova situazione rende gli abitanti sempre più "chiacchieroni", ognuno di loro ha una storia da raccontare in merito alla morte e alla vita del prete, cercando di convincere la polizia a metterli nella lista degli indagati, per finire sotto l'occhio dei riflettori. Perché hanno capito che se sono indagati i giornalisti li intervistano, li fotografano, insomma li rendono "famosi". Così "famosi" che faranno nascere persino un reality, mettendo telecamere ovunque, soprattutto nelle case degli abitanti.
Tra una confessione e una ripresa, Gaetano racconta la sua di vita, fatta di viaggi, incontri, manifestazioni e amore, una donna condivisa con un altro uomo da cui nascerà una figlia, della quale non si saprà mai chi è il vero padre perché i papà sono due. Una figlia che vede raramente ma il loro legame non si spezzerà, tant'è che alla fine... alla fine lo scoprirete solo se leggerete il libro, perché vale la pena!
Ci sono stati momenti in cui ho avuto timore, non per il racconto in sé, ma per come si trasformano le persone quando annusano un po' di notorietà e di soldi, timore che questo potrebbe diventare reale. Ma anche speranza, che finché ci saranno libri come questo, che aiutano a riflettere su ciò che siamo, forse non tutto è perduto.
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