Fino ad ora la vicenda più sconfortante della serie, quella in questo 4.o volume. Non solo si dimostra in maniera inequivocabile la meschinità di un banchiere quale è il signor Poe della Gestione Finanze Truffaldine (e già il nome è tutto un programma!), ma il romanzo è un modo interessante ed intelligente per parlare delle condizioni dei lavoratori, in particolare in una segheria. Certo tutto è spinto agli estremi: il Signore, il capo della segheria Ciocco Fortunato (nome quantomai inopportuno, vista la... serie di sfortunati eventi che colpiscono i Baudelaire nel corso dei romanzi!), di cui non si conosce né il nome né il volto (sempre coperto dal fumo del sigaro), è un uomo spietato che non rinuncia, pur di guadagnare, a costringere dei bambini a lavorare in segheria.
La situazione è comunque terribile, pur se il romanzo riserva una lunga serie di sorprese: Lemony Snicket, al 4.o romanzo, riesce a non ripetere le situazioni, pur se ormai i suoi personaggi sono ormai noti ai suoi lettori. In questo caso non solo vengono invertiti i ruoli tra Klaus, costretto ad inventare, e Violet, costretta a leggere un corposo manuale, ma lo stesso travestimento del Conte Olaf è quanto di più inatteso ci potesse essere.
Gli infausti precedenti:
1. Un infausto inizio
2. La stanza delle serpi
3. La funesta finestra
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