Il pittore e, possiamo dirlo, poeta Edward Lear ideò un componimento poetico dalla struttura AABBA che, come ben scrive l'autore nell'introduzione tecnica, si basa non già sul numero delle sillabe ma sul ritmo. Non sto qui a spiegarvi tutto sulla struttura del verso (c'è Wikipedia, o c'è l'introduzione del nostro invincibile autore!), però un esempio ve lo voglio proporre, tratto proprio dall'introduzione.
Betsy Devine e Joel Cohen nel 1992 proposero questa simpatica cinquina:
Integral of zee-squared dee zeeche nella traduzione del nostro diventa
From 1 to the cube root of 3,
Times the cosine,
Of 3 pi over 9,
Is the log of the cube root of e.
L'integrale di z, se al quadrato è,che altro non è se non la seguente formula matematica:
da uno alla radice cubica di 3
per il coseno preciso
di tre pigreco, per nove diviso,
è il logaritmo naturale della radice cubica di e.
\[\int_1^{\sqrt[3]{3}} z \, \text{d} z \cdot \cos \left ( \frac{3\pi}{9} \right ) = \ln \sqrt[3]{e}\]
Altro componimento interessante presente nella raccolta è il clerihew, che prende il nome dal suo inventore, che torva uso soprattutto nella presa in giro di personaggi reali, come nel caso del Keplero del titolo:
Giovanni KepleroSe vogliamo, lettori moderni, un ottimo riferimento, sempre moderno, sono le famosissime biografie essenziali.
aveva un gatto nero
che storceva le vibrisse
se sentiva cerchio e non ellisse.
Un altro componimento interessante è il fib, che si basa sulla serie di Fibonacci: ogni verso ha un numero di sillabe corrispondente alla cifra della serie abbinata a quella riga, quindi primo verso 1 sillaba, secondo verso 1 sillaba e così via, con stanze di 5 o 6 versi, come ad esempio questa dedicata al bosone di Higgs e dal titolo Nell'attesa del boom borsistico:
Mache, obiettivamente, è una buona domanda...
tu
ci sei?
Esisti?
Rotto lo specchio,
potremo mai ricomporlo,
osservando la massa degli intermediari?
Componimenti apparentemente minori ma non per questo meno importanti sono gli italiani incarrighiana e i versi maltusiani.
Il primo è un componimento satirico suo malgrado, visto che l'inventore, Ferdinando Ingarrica, non sembra che l'intento satirico fosse nelle sue intenzioni, ma intanto tutta Italia (come si disse ai tempi dell'uscita dei primissimi, mitici numeri di Rat-Man Collection) gli ha riso dietro.
I versi maltusiani, invece, sono ideati all'interno del movimento dei futuristi per prendere in giro Thomas Malthus, economista sostenitore della castità (non è un caso se gli oani, la razza dei Guardiani dell'Universo DC Comics, casti, sono originari del pianeta... Malthus!), e anche loro avevano un intento leggero e scherzoso.
Al di là, comunque, dei toni, appunti, leggeri e scherzosi che riescono a trasformare in gioco argomenti altrimenti ostici, sono abbastanza d'accordo con quanto scritto da .mau. su anobii
i suoi maltusiani non hanno il ritmo che mi aspetterei da loro: anche l'orecchio vuole la sua parte.In effetti estenderei il giudizio anche agli incarrighiani, che mi richiamano troppo alla mente quel deficiente di Cattivik (mi farò molti nemici, ma proprio questo personaggio non riesco a sopportarlo!).
Quindi, se sono riuscito a interessarvi, correte a procurarvi Giovanni Keplero aveva un gatto nero di Marco Fulvio Barozzi, in arte Popinga.
P.S.: in effetti l'ho trovato per sbaglio, mentre non lo stavo cercando, nel piano scientifico della libreria Hoepli qui a Milano. Ovviamente non sono uscito solo con quel libro, ma degli altri ci sarà modo e tempo di parlarne dopo che li avrò letti!
Grazie Filippelli, la sua è una buona recensione, anche se non dovrebbe troppo dare retta a quel criticone del Codogno! ;-)
RispondiEliminaIl Barozzi
Di nulla, Barozzi!
RispondiEliminaE terrò da conto il consiglio per le prossime recensioni (perché non si ferma qui, vero?)