Isabella Santacroce: o la ami o la odi! Io la adoro, dopo ogni suo libro che leggo sempre di più!
Con l'ultimo suo libro che ho letto ho scoperto che in realtà è il terzo di una trilogia, meglio conosciuta come "Desdemona Undicesima", costituita da "V.M. 18" (inferno), "Lulù Delacroix" (paradiso) e "Amorino" (purgatorio).
Il primo, "V.M. 18", parla da sè, o meglio parla il titolo per sè. E' un libro intenso, con descrizioni dirette di scene abbastanza crude, quasi animalesche. E' davvero il libro dell'inferno, un inferno che si svolge in un collegio dove si districano le vicende compiute da tre ragazze, Desdemona, Cassandra e Animone. Insomma, un libro per chi ha un cuore forte e un po' di pelo sullo stomaco! :)
Il secondo, "Lulù Delacroix" è la storia di una bimba, oserei dire, emarginata, maltrattata dalla sua stessa famiglia perchè non corrisponde ai canoni di bellezza imposti dalla società in cui vive. Questo libro è la sua magica avventura, e sembra un po' Alice nel paese delle meraviglie, ma con lo stile della Santacroce.
Il terzo, "Amorino", ambientato nel 1911 a Minster Lovell, è scritto sotto forma di diario dai personaggi, o meglio dagli abitanti della città. Dopo qualche pagina, e dopo l'arrivo delle gemelle Stevenson (che si trovano, volente o nolente, quasi sempre protagoniste, anche nei racconti degli altri abitanti della città), arriva Isabella in persona, a scrivere e raccontare le vicende che si susseguono. Vicende poco 'ordinarie', alcune al limite del macabro, ma tutte 'dettate' da voci interiori, da fantasmi, da angeli e demoni. Vicende che riempiono di disgusto e disapprovazione, ma che rappresentano, a mio parere, la parte più nascosta dell'animo umano.
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