Stomachion

lunedì 17 novembre 2008

La pietra filosofale

Immagine di La grande dinastia dei paperi - 1955 - Vol. 10Se Carl Barks fosse ancora con noi, con questa crisi economica mondiale, cosa farebbe? Probabilmente niente di più che riproporre Zio Paperone e la favolosa pietra filosofale. In questa occasione Paperone si lancia nell'impresa di recuperare la famosa pietra alchemica che dovrebbe trasformare ogni oggetto di metallo in oro. Avversario nella sua ricerca è, però, Mounsier Materasso del Consiglio Internazionale della Valuta (che circa 45 anni più tardi Don Rosa supporrà essere un'istituzione... templare!), un tozzo e dinamico omino dotato di occhiali e barbona. A un certo punto il nostro signor Materasso incontra i nipotini, ai quali dice:
Sono stato incaricato di ritrovarla [la pietra filosofale], poiché il suo uso incontrollato distruggerebbe il valore di tutte le monete d'oro del mondo!

Il punto è proprio questo: l'influenza sul valore del denaro e la concentrazione dello stesso in poche mani (quelle di un unico ricco imprenditore nel caso di Paperon de Paperoni). Il ricco papero barksiano è un personaggio intelligente e abile negli affari, sa leggere le differenti e complicate situazioni che gestisce quotidianamente, e rappresenta completamente la classe dirigente finanziaria mondiale, impegata ad accumulare risorse, o ad aumentare il proprio prestigio (vedi a esempio Zio Paperone e la regina del cotone) o alla conquista di inattaccabili status symbol (vedi Zio Paperone e il vello d'oro, storia comunque interessante per l'uso ironico e leggero del mito di partenza). Spesso Paperone ha avuto bisogno di un intervento esterno per comprendere la gravità di certe condotte sconsiderate: ed è proprio questo il caso de La pietra filosofale. In generale Paperone ha un attegiamento, nel finale, più positivo dei suoi colleghi miliardari, pur se nel corso della storia ne rappresenta più che degnamente i difetti: rispetto al solito il finale de La pietra filosofale si distingue anche per l'astio di Paperone nei confronti della conclusione dell'avventura.

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