La riduzione di quest'ultimo è estremamente fedele e il tratto di Zulli sembra in ogni caso adattarsi meglio a questo racconto, Il prezzo, che non al successivo, La figlia dei gufi, che a differenza del primo è costruito con meno vignette per pagina. Pur se restano comunque molto belle le illustrazioni di uno dei disegnatori più puliti e dal tratto più lieve e magico, se così si può dire, in circolazione, nel caso del secondo racconto forse per la brevità dello stesso o per una colorazione non efficace non sembrano ottenere lo stesso risultato. In ogni caso i due racconti vengono accomunati dall'originalità della trama e dalla stranezza dei protagonisti: un gatto che ogni notte difende la famiglia che lo accudisce (o che lui ha adottato!) contro gli attacchi del diavolo, e una bambina che, giunta da chissà dove, viene cresciuta da una sordo muta, sola in un castello sperduto, e che poi subirà a causa della sua bellezza una terribile violenza.
Due piccole storie che indicano come Gaiman sia, in effetti, un moderno cantastorie, in grado di rinnovare la fiaba e renderla fresca e moderna (Il prezzo è ambientato ai giorni nostri) senza dover per forza scrivere un romanzo o un racconto fantasy.
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