L'unica cosa in Metallo urlante che aveva una buona qualità era l'episodio di Pantera, il pistolero messicano, sciamano e guaritore, ideato da Valerio Evangelisti su quelle pagine. E Pantera ritorna in Black flag, un romanzo dall'impianto eymerichiano (passatemi il termine), in cui le visioni del lontano futuro si alternano alla vicenda oscura e gotica vissuta da Pantera nel west di Evangelisti.
Balck flag, in un certo senso, possiamo ritenerlo una fusione tra le atmosfere di Lansdale, lo scrittore pulp per eccellenza, e quelle cyber punk di Sterling e soci: Pantera vive una vicenda, durante la guerra di secessione, sporca e terribile per molti versi. Da un lato Evangelisti si dimostra grande conoscitore anche della storia americana, raccontandola dal punto di vista dell'esercito del sud in particolare, con gli orrori e le abiezioni che si concedono durante le loro scorrerie, tipiche della guerriglia piuttosto che della guerra, accanendosi contro i civili. Dall'altro, oltre all'orrore dell'essere umano, descrive anche un altro orrore, quello del licantropismo, un orrore più gotico, visto però in un'ottica differente: per capirla meglio bisogna però ricordare che si veniva dall'11 settembre e dalle discussioni tra i così detti falchi e le così dette colombe (decisamente più diplomatiche dei primi). Una simile divisione si presenta anche nel corso del romanzo, dove i icantropi si dividono tra i licantropi buoni, i nativi, di colore bianco nel loro aspetto lupesco, quelli che proteggono la terra, e quelli cattivi, di colore grigio e opaco nel loro aspetto lupesco, che si sono lasciati andare agli istinti sanguinari, in un certo senso figli deviati dei primi. Tra le due fazioni un licantropo grigio che però non riesce ad accettare la sua natura e che chiede aiuto a Pantera.
Il messicano, però, a differenza di Eymerich, non solo accetta la situazione, ma lotta e riesce comunque a vincere, comprendendo quello che sta accadendo. E a differenza di Eymerich, le sue azioni non sembrano influenzare, purtroppo, il futuro: saranno alla fine i licantropi grigi a vincere, o comunque a trovarsi in posizione di evidente vantaggio. Qualcosa, però, accomuna Black flag con Gocce nere, contenuto nella raccolta Acque oscure: un piccolo messaggio di speranza, l'esistenza di qualcuno che non rinuncia a lottare, ad opporsi, un po' come i discendenti di Sara Connor in Terminator.
Saremo in grado di mantenere gli anticorpi necessari per opporci a un inevitabile destino di morte?
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