Sembra una versione decisamente molto interessante di Highlander, il mitico film con Christopher Lambert con canzoni dei Queen come colonna sonora. Però, a differenza del film, che parte dal profondo nord per spaziare un po' in ogni tempo e in ogni luogo attraverso i flashback di McLoud fino ad arrivare agli Stati Uniti dei giorni nostri (o meglio di una ventina di anni fa), Il sangue del cavaliere di Wolfgang Hohlbein è ambientato nel sud Europa: parte dalla Transilvania per poi scendere verso la costa. Il periodo storico, poi, è ben preciso: le crociate e la tensione tra cristiani e musulmani.
Il protagonista, il nostro eroe, Andrej Delany, va alla ricerca dei superstiti del suo villaggio, catturati da un sanguinario inquisitore che sembra una copia (un po' sbiadita forse per scarso approfondimento) del nostro Eymerich. Nel corso della vicenda Delany, cresciuto da uno strano parente che lo ha addestrato alle tecniche di combattimento arabe, scoprirà che la sua capacità di guarigione estremamente veloce (non come quella di Wolverine, però) è in realtà un fatto ereditario e non unico. E il potere dei suoi geni lo spingerà a compiere un rito vampirico contro il suo avversario per acquisirne la forza e il vigore.
In definitiva l'inizio di una saga che mescola il vampirismo con Higlander all'interno di un romanzo storico-avventuroso, che da quest'ultimo punto di vista è ben descritto e approfondito. E' sicuramente questa parte del libro che consente a questo primo capitolo di essere comunque gradevole e divertente: una lettura veloce e interessante, che potrebbe, personalmente, anche avere un seguito.
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