Pubblicato l'usuale video disneyano del lunedì, passo all'esame del numero di Topolino attualmente in edicola, il #3498.
La storia d'aperturta, cui Andrea Freccero dedica per la seconda settimana di fila la copertina, è il secondo episodio de La leggenda della spada di ghiaccio, nuovo capitolo nella saga fantasy ideata da Massimo De Vita una quarantina di anni fa. In qualche modo quello che avevo scritto settimana scorsa, trova conferma con questo secondo episodio. Marco Nucci, infatti, si avvia verso una strada tutto sommato abbastanza sicura, quella tracciata da Il Signore degli Anelli: situazioni e personaggi, in effetti, ricalcano l'opera monumentale di J. R. R. Tolkien, basti ricordare su tutti gli Scuri di re Atro che ricordano i Nazgul. Il tutto, però, viene anche mediato dalla vena goscinniana dello sceneggiatore, che riesce ad alleggerire una vicenda altrimenti ben più cupa.
All'interno di una storia tutto sommato gradevole nonostante sia infarcita di situazioni che sanno di "già letto", ottima continua a essere la prova di Cristian Canfailla, che nonostante abbia un tratto abbastanza differente rispetto a quello di De Vita (il primo, infatti, è molto più ispirato agli artisti latini dello studio Comicup), riesce a districarsi con maestria tra gli ambienti naturali e gli spazi aperti che sono un marchio di fabbrica della Saga della spada di ghiaccio, ma anche a caratterizzare molto bene i personaggi, facendoci intuire come re Atro sia un personaggio piuttosto interessante, anche se finora apparso molto poco.
Nucci è presente anche con il 4.o episodio della Fridonia's World Cup, L'anello debole dei coconuts boys, in cui, supportato da Stefano Intini ai disegni, approfondisce il personaggio di Achille Ribbling, fornendo al lettore una interessante lezione sul gioco del calcio e, più in generale, sugli sport di squadra. E lo fa tramite un personaggio decisamente inconsueto nel ruolo di consulente. E quindi è da registrarsi un nuovo piccolo successo per lo sceneggiatore, che ci ha condotto verso un esito del torneo a tratti abbastanza scontato, ma non per questo meno appassionante o divertente, sia grazie alle capacità di Intini (e Soffritti per i primi due episodi), sia grazie all'ideazione di running gag sempre nuove e in grado di caratterizzare personaggi e partite.
Del resto del sommario mi preme segnalare la conclusione de Gli allegri mestieri di Paperino di Tito Faraci ed Enrico Faccini attraverso la quale i due fumettisti hanno seguito Paperino in alcuni mestieri della nostra modernità. Direi che il difetto principale della serie è che è finita: sarebbe stato molto bello vederla continuare ancora a lungo! Magari i due autori stanno preparando qualcosa di nuovo per noi lettori!
L'ultima segnalazione è per Orazio e il poema manutentivo, storia altrettanto deliziosa e divertente scritta da Rudy Salvagnini per i disegni di Valerio Held e che alla fine si rivela una specie di piccolo paralipomeno de I mercoledì di Pippo. Che sia in programma un nuovo "romanzo pippesco"? Nell'attesa non resta che continuare a leggere Topolino!
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